La Fondazione Pol.i.s. della Regione Campania ha ospitato la conferenza stampa di presentazione delle celebrazioni per i cinquant'anni della Mensa dei Bambini Proletari, organizzata da Geppino Fiorenza, presidente di AsCenDer.
A introdurre l'evento don Tonino Palmese, presidente di Pol.i.s., e Geppino Fiorenza, presidente di AsCenDer, a tenere i saluti istituzionali Chiara Marciani, assessore alle Politiche Giovanili e al Lavoro del Comune di Napoli, e da Bruna Fiola, presidente della VI Commissione Infanzia e Cultura del Consiglio Regionale della Campania.
Sono intervenuti Maurizio De Giovanni, Paolo Siani, Ottavio Ragone, Gigi Di Fiore, Rosaria De Cicco, Cesare Moreno, Peppe Carini e Cinzia Mastrodomenico.
La diretta streaming è stata curata da Radio Siani - La Radio della Legalità.
"Ricordare quel tempo della mensa, in anni difficili, è importante - ha dichiarato Geppino Fiorenza - perché è stata una fucina per un laboratorio di idee, di progetti, di esperienze, e una fucina per tanti operatori che si sono diffusi sia in Italia che all'estero. Presenti oggi tanti bambini dell'epoca e verranno anche giovedì 9 marzo, nel Centro Ciro Colonna, per un momento ideale di collegamento con CuciNapolEst, dove già sono operative delle donne del quartiere, nel luogo in cui è presente anche Cesare Moreno con i suoi maestri di strada. I bambini di allora magari erano poveri, disorientati, bisognosi di educazione, i ragazzi di oggi invece hanno bisogno di una vicinanza maggiore contro la cultura della violenza e della sopraffazione e anche contro la loro anaffettività, un clima in cui siamo chiamati tutti a operare: scuole, istituzioni, Stato e famiglie. L'esempio della mensa può essere utile in questo momento".
"Qualcuno diceva che le ideologie erano state un pericolo, il male della società, ma forse - ha affermato don Tonino Palmese - all'epoca della mensa, si doveva parlare di grande idee, di grandi ideali più che di ideologie che hanno determinato questa possibilità e soprattutto questo incoraggiamento nei confronti dei piccoli di diventare emancipati, di diventare grandi e stare al mondo con i loro piedi. Credo che oggi abbiamo il diritto e soprattutto il dovere di recuperare il testimone straordinario della mensa dei bambini èper poter cominciare a riprendere un discorso sull'infanzia e lo stiamo facendo con la Fondazione costruendo un ponte tra i piccoli figli delle vittime e i piccoli figli dei colpevoli, creando dei punti lettura, dei momenti di aggregazione, tutto questo ci permette di sperare su di un recupero della nostra città e della nostra regione a partire dai piccoli".
"La Mensa dei Bambini Proletari è ancora una meravigliosa narrazione di questa città - ha detto Maurizio De Giovanni - noi siamo felici di celebrare l'esistenza, cinquant'anni dopo, di una struttura meravigliosa, che nasce dal cuore della coscienza politica di questa città e che continua ad animare una delle posizioni più belle e importanti che ci siano che è quella nei confronti dell'infanzia".