Data dell'accaduto: 14/05/1977
Luogo dell'accaduto: Milano
Anni: 25
Vittima del dovere per mano del terrorismo
Breve storia dell'accaduto
Per protestare contro la morte di Giorgina Masi, una giovane donna uccisa durante un sit-in legato al terzo anniversario del referendum sul divorzio, avvenuta a Roma il 12 maggio 1977, fu indetta, il 14 maggio dello stesso anno, a Milano, una manifestazione da parte di organizzazioni della sinistra extraparlamentare.
Il vicebrigadiere Antonio Custra, schierato con il suo reparto in via de Amicis, resta vittima di un balordo che gli esplode contro diversi proiettili. Uno di questi lo colpisce direttamente alla nuca e, sebbene venga repentinamente soccorso, l'agente Custra muore il giorno dopo per i danni gravi riportati al cervello.
Antonio Custra lascia una giovane moglie e una figlia che nascerà pochi mesi dopo la sua morte.
Uno studente, ripreso in alcune fotografie, scattate durante la manifestazione con una pistola in pugno, viene inizialmente accusato dell'omicidio Custra. Solo dopo 10 anni viene rintracciato il vero responsabile del delitto, riconosciutosi colpevole e condannato all'ergastolo. Un altro studente viene condannato a 14 anni di reclusione per concorso morale nell'assassinio.
La morte di Custra si inserisce nel più ampio contesto storico-politico ricordato come gli anni di piombo: un'epoca in cui si verificò un'estremizzazione della dialettica politica, che si tradusse in violenze di piazza, in lotta armata e terrorismo.
L'uomo dopo 4 anni di reclusione in regime di massima sicurezza riuscì a dimostrare di essere un'altra persona e trent'anni dopo è stato riabilitato dopo aver incontrato la figlia della sua vittima, a Milano, sul luogo della sparatoria, nel 2007.
Antonia era nel grembo della mamma quando il papà è stato ucciso e ha vissuto la sua vita affrontando una grande sofferenza e un sentimento di rabbia nei confronti di chi le aveva strappato il papà. Dopo l'incontro con l'uomo le cose cambiano e difatti i due resteranno in costante contatto. Da quel momento Antonia inizia a portare la sua testimonianza nelle scuole, soprattutto in una scuola di Cercola, intitolata alla memoria del padre.
Queste le parole della zia, intervistata dalla giornalista Daniela De Crescenzo: "mia nipote non aveva mai accettato la morte di Antonio e aveva sempre nutrito odio nei confronti di chi le aveva tolto il padre. Poi, incontrando il colpevole si era resa conto che quell'odio che aveva covato per anni le stava facendo del male, ed è finita che è stata lei a consolare lui. Da quel momento lei aveva cominciato a riconquistare il sorriso. Dopo quell'incontro aveva parlato nella scuola intitolata al padre. Aveva un discorso preparato, ma aveva lasciato perdere quelle pagine e aveva parlato direttamente ai ragazzi dicendo: Lasciate perdere l'odio, perché vi rovina la vita. Io ho perso parte della mia giovinezza ad odiare e credetemi, non ne vale la pena".
Antonia, malata di cancro, nel 2017, muore e a piangere per la sua dipartita sono in tantissimi, perché Antonia è una donna speciale, e tra questi anche l'uomo autore dell'uccisione del padre.
Custra è stato insignito della Medaglia d'Oro al Merito Civile "alla memoria" il 12 maggio 2004. Il Comune di Milano, nel 2008, ha posto una targa sul luogo ove è caduto, in via de Amicis 51.
Nel comune di Cercola un liceo è stato intitolato alla memoria del brigadiere Custra. Nel 2010 il Comune di Milano ha intitolato un giardino al giovane Antonio.
Il 19 novembre 2013 è stata inaugurata a Milano la nuova sede dell'Anps (associazione nazionale polizia di stato), intitolata al brigadiere ucciso.
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