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Antonio Di Bona

Antonio Di Bona

Data dell'accaduto: 06/08/1992

Luogo dell'accaduto: Villa Literno 

Anni: 56

Vittima della criminalità organizzata

Breve storia dell'accaduto

Il giorno 6 agosto 1992 quattro sicari uccidono a Villa Literno Antonio Diana, titolare di un'officina meccanica, Nicola Palumbo, impiegato nella stessa officina e Antonio Di Bona, un contadino che al momento dell'agguato si trovava nel locale. Antonio Di Bona aveva portato a riparare il suo trattore.

All'origine del triplice omicidio una ''vendetta'' tra clan. In quel periodo è in atto una guerra tra il clan capeggiato da Francesco Schiavone e il gruppo facente capo alla famiglia Venosa. La polizia ritenne sin da subito che l'obiettivo dei sicari fosse il titolare dell'officina, Antonio Diana, imparentato con Raffaele Diana, a sua volta affiliato al clan Schiavone. Antonio Di Bona e Nicola Palumbo sarebbero stati eliminati perché ritenuti dai killer scomodi testimoni.  

Condannato all'ergastolo Carannante Francesco, uno dei killer del commando omicidiario; l'altro killer appartenente al commando è deceduto poco dopo in un conflitto a fuoco tra clan. Quadrano, divenuto nel frattempo collaboratore di giustizia e ritenuto mandante dell'agguato, è stato condannato a 13 anni di reclusione.

Le condanne vengono confermate in Cassazione nel 2009.

Nel 2011 è stato premiato con la targa "Don Peppe Diana" il cortometraggio "Memoria e rinascita", che rappresenta la vita di Antonio Di Bona (interpretato da Luigi Baldascino), vittima innocente della camorra, con la regia di Giovanni Pirozzi. Nel mese di maggio 2012, è stata dedicata alla memoria di Antonio Di Bona un'iniziativa sui terreni confiscati alla camorra nel comune di Casal di Principe.

A Di Bona è dedicato anche il Centro di agricoltura sociale gestito dalla cooperativa Eureka.

Il 19 novembre 2014 a Casal di Principe viene celebrata una messa per tutte le vittime di camorra dell'agro- aversano e dell'area nord di Napoli; tra queste viene ricordato anche Antonio di Bona. L'iniziativa è stata sostenuta da diverse associazioni, tra cui il Comitato Don Peppe Diana, l'associazione di volontariato Jerry Essan Masslo, e il Coordinamento campano dei familiari delle vittime innocenti della criminalità.

Nel 2016, a distanza di 24 anni, il Comune gli ha intitolato un piazzale proprio nel cuore della città, vicino Piazza Villa. Alla cerimonia di inaugurazione, cominciata con la celebrazione di una messa, erano presenti il vescovo di Aversa, Angelo Spinillo, don Luigi Ciotti, presidente di Libera, il Prefetto di Caserta, Arturo De Felice, il sindaco di Casal di Principe, Renato Natale, il procuratore Francesco Curcio. della Direzione nazionale antimafia che indagò sull'omicidio, il presidente del tribunale di Napoli Nord, Elisabetta Garzo, e numerosi familiari di vittime della criminalità. 

A seguire, presso il Teatro Comunale di Casal di Principe, realizzato in un bene confiscato alla camorra, un concerto di musica classica dell'orchestra del Conservatorio statale di musica di Benevento "Nicola Sala", diretta dal maestro Giuseppe Ilaro. Presenti in sala, oltre a rappresentanti istituzionali, gli studenti dell'Istituto Comprensivo ad indirizzo musicale "Spirito Santo", diretti da Filomena Corvino.

Nel 2017 a San Cipriano d'Aversa, presso l'Istituto Comprensivo "M. De Mare", i familiari di Antonio incontrano gli studenti per l'iniziativa "Mai più vittime innocenti di camorra". L'iniziativa è organizzata da Agrorinasce e patrocinata dalla Fondazione Polis e dal Coordinamento campano dei familiari delle vittime innocenti di criminalità. 

La vicenda di Antonio è ricordata nel "Dizionario enciclopedico delle Mafie in Italia", edito da Castelvecchi nel 2013.         

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