Antonio Raimondo

Data dell'accaduto: 18/11/1995

Luogo dell'accaduto: Procida

Anni: 42

Vittima del dovere

Breve storia dell'accaduto

Nella tarda mattinata del 18 novembre, a Procida, Enrico Scotto, 16enne, si ustiona mani, gambe ed addome nell'officina di un parente. II giovane viene portato al Pronto soccorso dove i sanitari evidenziano ustioni non curabili sull'isola. II medico decide, quindi, di trasportare immediatamente l'ustionato al "Centro Grandi Ustionati" dell'Ospedale Cardarelli di Napoli. 

Dal pronto soccorso viene chiesto alla Capitaneria di Porto di portare il ferito a Napoli con una motovedetta, ma il comandante, valutata la pericolosità dell'intervento dovuta al mare avverso, rifiuta il mandato. II medico incaricato si rivolge allora alla Prefettura di Napoli, che smista la richiesta alla Polizia di Capodichino. 

Sul Poli 51 della Polizia di Stato viene montata la barella di soccorso, che occupa anche il posto del secondo pilota. Per la missione sono impiegati solo un pilota ed uno specialista. Lo specialista del Poli 51 è Antonio Raimondo, che, a causa delle avverse condizioni meteorologiche, esprime perplessità sull'esito della missione di soccorso.

Antonio è da più di vent'anni in servizio sugli elicotteri della polizia e quella mattina viene scelto in quanto specialista nell'utilizzo del Poli 51, ovvero il mezzo indicato per la delicata missione. 

Atterrato su un terreno viscido e zeppo d'acqua, l'elicottero fa una rullata e poi si ferma, con le pale sempre in funzione, come prevede la normale procedura del servizio di volo della Polizia. Antonio scende e parla col medico. Sei, sette persone si avvicinano all'elicottero con la barella. Ci sono difficoltà nell'imbarcare l'ammalato a causa delle fortissime raffiche di vento. Improvvisamente il Poli 51 comincia ad oscillare in maniera anomala, fino ad inclinarsi su di un lato falciando a morte il giovane elicotterista e ferendo, gravemente, Gaetanina Scotto Di Perrotolo, infermiera professionale.

L'infermiera Gaetanina Scotto di Perrottolo morirà poco dopo durante il trasporto sulla terraferma.

Antonio Raimondo è staso dichiarato vittima del dovere, mentre alla giovane infermiera nulla è stato riconosciuto, se non la concessione della medaglia d'oro.

La storia di Antonio Raimondo è raccontata nel testo "Morire a Procida", 1997, di Paolo Miggiano, edito da La Meridiana; e nel testo "Le mie lacrime non le vendo. Storia dell'uomo sulla barca e la donna dell'isola", di Paolo Billi.

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