
Data dell'accaduto: 13/06/1992
Luogo dell'accaduto: Napoli
Anni: 57
Vittima innocente della criminalità
Breve storia dell'accaduto
Domenico, impiegato dell’Agenzia delle Entrate, viene ucciso da un killer nel centro sportivo Sant’Antonio del quale era socio.
Il padre di Domenico fu ucciso dai tedeschi proprio a Piscinola durante le 4 giornate di Napoli, infatti era uno dei più attivi partigiani del quartiere. La madre riesce a crescere 7 figli grazie al lavoro in panetteria. I genitori di Domenico gestivano un forno molto conosciuto a Piscinola.
Domenico, oltre ad essere impiegato al Catasto di Napoli, gestiva con la moglie una fabbrica di tende veneziane e porte a soffietto. La fabbrica dava lavoro a circa dieci dipendenti ed era denominata Corteflex, situata proprio vicino all'attuale centro sportivo Sant’Antonio, fondato da Domenico nel 1985. Era un appassionato di caccia ed è stato per molti anni presidente dell'associazione cacciatori di Piscinola, organizzando spesso viaggi di caccia (in Italia ed Europa). Domenico era un uomo dal forte carattere e non sopportava i prepotenti e gli incivili, voleva che il centro sportivo fosse un luogo di aggregazione dei giovani del quartiere ed un presidio di legalità del territorio. All’epoca il centro aveva messo su anche una squadra di calcetto di serie A2, grazie al lavoro e alla passione di Domenico, che per diversi anni ha vinto il campionato regionale di Figc.
Domenico per diverse volte allontana in quegli anni gli spacciatori del posto che volevano vendere la droga ai ragazzi della scuola calcio. Paga con la sua vita la sua resistenza alle organizzazioni criminali.
Lascia la moglie e due figli.