Data dell'accaduto: 03/09/1982
Data del decesso:15/09/1982
Luogo di morte: Palermo
Anni: 32
Vittima del dovere
Breve storia dell'accaduto
La sera del 3 settembre 1982 Domenico Russo, originario di Santa Maria Capua Vetere, è di scorta al Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. A bordo di un'Alfa, Domenico segue l'auto dell'allora Prefetto di Palermo. Sono quasi le 21 quando, in via Isidoro Carini, due auto e una moto affiancano l'auto del Prefetto. I killer della Mafia esplodono numerose raffiche di kalashnikov, uccidendo Dalla Chiesa e la moglie di questi. Anche la vettura di Domenico diventa bersaglio del gruppo di fuoco. L'agente, già ferito dai primi colpi, decide tuttavia di uscire dall'auto e di soccorrere con gli altri membri della scorta il generale e sua moglie. Questo gesto di coraggio costerà a Domenico ferite ancor più gravi, a seguito delle quali morirà in ospedale 12 giorni dopo l'attentato.
Domenico lascia la sua giovane moglie e i due figli, Dino e Toni. Per il suo atto di eroismo, Domenico Russo è stato insignito della Medaglia d'oro al valor civile il 13 dicembre 1982.
Il Comune di Santa Maria Capua Vetere ha intitolato una strada a Domenico Russo. Un'altra strada è stata intitolata al poliziotto nel comune di San Tammaro. A Santa Marina nel Cilento è stata intitolata alla sua memoria la villa comunale della città.
Al giovane poliziotto ucciso con il prefetto di Palermo e la moglie è stata anche assegnata la medaglia d'oro al valor civile con la seguente motivazione: «di scorta automontata per il servizio di sicurezza ad eminente personalità, assolveva al proprio compito con sprezzo del pericolo e profonda abnegazione. Proditoriamente fatto segno a numerosi colpi d'arma da fuoco esplosi a distanza ravvicinata da parte di alcuni appartenenti a cosche mafiose, tentava di reagire al fuoco degli aggressori nell'estremo eroico tentativo di fronteggiare i criminali, immolando così la vita nell'adempimento del dovere. Palermo, 3 settembre 1982».
La storia di Domenico Russo è ricordata nel "Dizionario Enciclopedico delle Mafie in Italia", apparso per Castelvecchi nel 2013. La sua vicenda è raccontata nel libro di Raffaele Sardo "Al di là della notte", edito da Pironti nel 2010 e promosso dalla Fondazione Polis.
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