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Francesca Moccia

Data dell'accaduto: 12/03/1981

Luogo dell'accaduto: Napoli

Vittima della criminalità organizzata

Breve storia dell'accaduto

Francesca Moccia è una donna, che svolge la professione di fruttivendola, nella zona Mercato di Napoli. Mariano è un operaio e lavora in una fabbrica di calzature di San Giorgio a Cremano. Il 12 marzo del 1981 riesce ad ottenere un permesso di lavoro e si reca nell'autofficina dell'amico per ritirare la macchina della moglie.

Sono le due quando nella zona Mercato, alle spalle del Loreto Mare, si sentono colpi di pistola e grida tra le persone che scappano. Mariano e l'amico si affacciano per vedere cosa sta accadendo. Fuori è il caos. I due, spaventati dal fuoco esploso in strada, rientrano nell'officina per trovare riparo. A cercare riparo nell'officina anche Ciro Mazzarella che cerca di scappare dagli emissari inviati dal boss Raffaele Cutolo.

Ciro Mazzarella, detto " o Scellone ", è il nipote del boss Michele Zaza, che controlla il traffico di sigarette di contrabbando nel napoletano.

Gennaro Palumbo, l'amico di Mariano, riesce a trovare riparo sotto a una macchina e riporterà solo alcune ferite, Mariano invece non riesce a trovare rifugio migliore e resta nascosto tra un muro e una vettura. Nella stessa circostanza viene colpita e uccisa anche Francesca.

Mariano è di spalle e accovacciato e spera di non essere raggiunto dai killer, ma questi, accortisi dell'uomo nascosto e pensando fosse il boss designato, senza esitare gli sparano alla nuca, lasciandolo in un mare di sangue.

Il boss invece riesce a salvarsi e ferito viene ricoverato al Cardarelli. A distanza di un mese scapperà dall'ospedale per raggiungere il Brasile, dove morirà per infarto.

La storia di Mariano Mellone e Francesca Moccia è raccontata nel libro di Raffaele Sardo "Come nuvole nere", edito da Melampo e promosso dalla Fondazione Polis, e nel "Dizionario enciclopedico delle mafie in Italia", edito da Castelvecchi.

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