Data dell'accaduto: 20/03/1999
Luogo dell'accaduto: Castel Volturno
Anni: 38
Vittima della criminalità organizzata
Breve storia dell'accaduto
Francesco Salvo muore per ustioni gravi riportate nell'incendio doloso appiccato al bar "Tropical" di Pinetamare, località vicino a Castelvolturno, dove Francesco lavorava come cameriere.
Il titolare del bar aveva più volte rifiutato di installare i videopoker che il clan locale gli aveva imposto.
Il 20 marzo 1999 quattro uomini, affiliati al clan dei casalesi, entrano nel bar e, dopo aver rapinato l'incasso, 700 mila lire, cospargono di benzina i locali ed appiccano un incendio, costringendo Francesco Salvo ed il titolare Mario Brancaccio a rimanere a terra mentre le fiamme si dipanano.
Le ustioni riportate da Francesco Salvo sono molto gravi ed il giovane, originario di Marano di Napoli, padre di due bambini, muore dopo circa dieci giorni. Riesce a raccontare quanto accaduto alle forze dell'ordine ma non riconosce i responsabili.
Nel 2006, le indagini coordinate dai PM Cantone, Conzo e Marino portano all'arresto di tre pregiudicati ritenuti gli autori del raid punitivo: Salvatore Cantiello, Luigi De Vito e Sergio Ferraro.
Il 2 novembre 2009 si conclude il processo, celebrato davanti alla III Corte di Assise di Santa Maria Capua Vetere, con la condanna all'ergastolo per i responsabili dell'accaduto. La Corte, accogliendo le richieste del pm antimafia Giovanni Conzo, ha anche condannato altri quindici imputati accusati di associazione camorristica con pene dai 20 ai 4 anni e sei mesi.
Nel 2011 il processo di Appello si conclude con le condanne ai vari responsabili per 28 anni,30 anni e 12 anni. Assolto uno degli imputati.