Gennaro Schiano

Gennaro Schiano

Data dell'accaduto: 8/05/2018 – data morte: 9/09/2018

Luogo dell'evento: Napoli

Anni: 64

Vittima della criminalità comune

Breve storia dell'accaduto

Gennaro Schiano ha 64 anni e lavora come guardia giurata, servizio portierato, per la società di focus solution presso il palazzo del Consiglio Regionale della Campania, presso il Centro Direzionale di Napoli. Ogni mattina Gennaro si sposta da Quarto, dove risiede con la moglie Emilia, 60 anni, e i due figli, Lina, 29 anni (diploma tecnico/ragioneria) e Francesco, 31 anni  (laureato in Scienze della comunicazione con master) per far rientro a casa intorno alle 17:30. Gennaro rientra a casa con i mezzi: metropolitana a Piazza Garibaldi per arrivare a Montesanto e poi la Circumflegrea per arrivare a Quarto.

Il giorno 8 maggio 2018 qualcosa però non gli permette di far ritorno a Quarto. In Circumflegrea ha una discussione con un diciannovenne, molto probabilmente per il posto che la guardia sta occupando con il suo pesante zaino: qui un normale confronto civile si trasforma in un scontro violento. Il ragazzo, che fa arti marziali, gli risponde in malo modo e comincia ad agitarsi arrivando alle mani. Gennaro, preoccupato dalla reazione così imprevedibile del ragazzo, decide di scendere una stazione prima del solito per raggiungere successivamente la sua abitazione in pullman. Il ragazzo però lo segue e, raggiuntolo, lo aggredisce violentemente, sferzandogli una ginocchiata in testa e colpendolo a calci quando questi cade a terra. 

Gennaro riesce in autonomia a chiamare il 118 in via San Donato e viene portato al pronto soccorso dell'Ospedale San Paolo, dove racconta dell'aggressione. Medicato per le escoriazioni sul volto i medici lo dimettono con un referto che parla di "persona lucida e presente", uscendo dall'ospedale quindi con una prognosi di 7 giorni. Ritornato a casa racconta tutto ai suoi parenti, ma intorno alle 22 comincia ad accusare un forte mal di testa e dietro alla nuca compare una grossa ecchimosi. Gennaro corre con la famiglia all'ospedale Cardarelli. È in corso una forte emorragia celebrale, Gennaro viene portato in sala operatoria in piena notte, intubato, sedato e ricoverato in rianimazione. Dopo le botte ricevute è rimasto in rianimazione un mese, poi è stato trasferito in un centro di riabilitazione psicomotoria nel casertano, ma il suo corpo debilitato e immobile in un letto di ospedale è stato preda di infezioni di ogni tipo, prima all'apparato intestinale, poi polmonare. Gennaro muore il 9 settembre dopo 4 mesi di agonia.

Nello stesso giorno del pestaggio partono le indagini della Polizia. Il giovane responsabile del pestaggio viene arrestato il 4 agosto 2018, bloccato dopo due mesi di indagini serrate e difficilissime, dagli agenti della Polizia di Stato della Squadra Mobile di Napoli, i quali avevano eseguito un'ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Napoli. Per il giovane incensurato di Pianura, i pm Giancarlo Novelli e Francesca De Renzis avevano chiesto una pena di 4 anni. Il gip Caputo (il giovane ha chiesto e ottenuto di essere processato con il rito abbreviato) ha inflitto al 19enne di Pianura una pena di 2 anni con la sospensione della pena.

La figlia della guardia, Lina, dopo aver appreso la sentenza, ha giudicato inaccettabile la decisione del giudice, basatasi anche sulla relazione di un consulente. Secondo tale relazione la causa del decesso non era riconducibile a quell'evento. Tesi mai accettata dai familiari di Schiano, secondo i quali al ragazzo si sarebbe dovuto contestare l'omicidio preterintenzionale (chiesto dal pm). Il giovane praticava il kick boxing e proprio grazie alla disciplina sportiva i suoi colpi erano più violenti. Ora si attendono le motivazioni della sentenza per presentare l'appello.

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