Data dell'accaduto: 15/06/1993
Luogo dell'accaduto: Cesa
Anni: 23
Vittima del dovere
Breve storia dell'accaduto
Giovanni De Giorgi, carabiniere 23enne originario di Galatone, in provincia di Lecce, muore a seguito delle gravi ferite riportate durante uno scontro a fuoco.
De Giorgi è fuori servizio quando assiste ad una rapina; egli interviene prontamente ma viene ferito da uno dei due ladri. Accasciatosi al suolo, benché ferito, fa fuoco verso i malviventi aiutato anche da altri carabinieri accorsi sul luogo. Uno dei due rapinatori muore sul colpo, mentre l'altro viene ferito e tratto subito in arresto. Giovanni viene portato in ospedale ma muore poco dopo a causa delle gravi ferite di arma da fuoco.
La sua memoria è stata insignita della medaglia d'Oro al valor militare con la seguente motivazione: "con grande coraggio e determinazione, benché libero dal servizio, affrontava due malviventi armati in fuga dopo una rapina. Sebbene gravemente ferito da numerosi colpi esplosigli contro fulmineamente, prima di accasciarsi esanime al suolo, reagiva con la propria arma unitamente a due commilitoni. La pronta e risoluta reazione di fuoco determinava il decesso di uno dei malfattori ed il ferimento dell'altro, subito tratto in arresto.
L'operazione si concludeva con la cattura di altri due complici, il recupero della refurtiva ed il sequestro delle armi. Fulgido esempio di elette virtù militari e di altissimo senso del dovere spinto fino all'estremo sacrificio" .
Inoltre sono state intitolate alla memoria di Giovanni De Giorgi due stazioni dei carabinieri, una a Gricignano di Aversa nel 2008 e l'altra a Ruffano, in provincia di Lecce, nel 2010.
Nel giugno 2013 viene organizzato un quadrangolare calcistico nello stadio comunale di Trezzo sull'Adda in memoria del carabiniere De Giorgi.
Nel giugno 2020, a 27 anni dalla sua scomparsa, gli viene intitolata la Tenenza di Caivano che all'interno dell'edificio riporta una lastra in suo onore: ""Con grande coraggio e determinazione, benché libero dal servizio, affrontava due malviventi armati in fuga dopo una rapina. Sebbene gravemente ferito da numerosi colpi esplosigli contro fulmineamente, prima di accasciarsi esanime al suolo, reagiva con la propria arma unitamente a due commilitoni. La pronta e risoluta reazione di fuoco determinava il decesso di uno dei malfattori ed il ferimento dell'altro, subito tratto in arresto. L'operazione si concludeva con la cattura di altri due complici, il recupero della refurtiva ed il sequestro delle armi. Fulgido esempio di elette virtù militari e di altissimo senso del dovere spinto fino all'estremo sacrificio".