Data dell'accaduto: 27/03/1981
Luogo dell'accaduto: Napoli
Anni: 51
Vittima della criminalità organizzata
Breve storia dell'accaduto
Il 27 marzo 1981 l'avvocato Dino Gassani e il suo segretario Giuseppe Grimaldi vengono uccisi con vari colpi di pistola da due sicari, nello studio dell'avvocato sito in Corso Vittorio Emanuele a Napoli.
L'avvocato Gassani, originario del Salernitano, è impegnato nella difesa di Biagio Garzione, accusato di omicidio volontario insieme a noti esponenti della criminalità (NCO), fra i quali il famigerato Raffaele Catapano.
Garzione era stato il telefonista dell'anonima sequestri che organizzò i rapimenti di due imprenditori napoletani Ambrosio e Amabile. Sebbene all'epoca non fosse stata ancora varata la legge sui collaboratori di giustizia, il codice penale già prevedeva sconti di pena per chi collaborava e così Gassani convinse Garzione a rilevare nel processo i nomi dell'anonima sequestri e tra questi spiccava il nome di Raffaele Catapano, all'epoca uomo di fiducia di Raffaele Cutolo.
Grazie alle dichiarazioni di Grazione, una parte della Nco fu decapitata.
Da quel momento in poi furono rivolte all'avvocato Gassani diverse minacce dall'organizzazione criminale, minacce verbali, lettere anonime, avvertimenti di ogni tipo provenienti dai detenuti delle varie carceri italiane appartenenti alla NCO, affinché l'avvocato inducesse Garzione a ritrattare tutto, ma l'avvocato non si piegò mai a tali minacce anche quando i due killer si presentarono presso il suo studio.
Fu proprio Catapano a mandare i due sicari Mario Cuomo a Antonio Schirato dall'avvocato, con il pretesto di affidargli un importante incarico legale, per intimargli di convincere Garzione a ritirare le sue accuse e al rifiuto dell'avvocato non esitarono a colpirlo mortalmente.
L'avvocato Gassani, avendo capito fin da subito che per lui non ci sarebbe stato scampo, scrive, prima di morire, una frase: "non posso perdere ogni dignità": parole emblematiche che spiegano l'integrità morale del noto penalista.
La scoperta della tragedia avvenne attraverso il figlio Luigi, all'epoca quindicenne.
Il percorso della giustizia ha determinato due condanne definitive all'ergastolo per il mandante Raffaele Catapano e per uno dei due killer, Antonio Schirato. Mario Cuomo invece morirà poco dopo il delitto a causa di un attentato dinamitardo.
Dino Gassani fu un grande avvocato, profondo conoscitore della dottrina giuridica e animato da grande passione forense, uno degli ultimi esponenti dell'eloquenza salernitana.
In ricordo del suo grande coraggio, gli è stata intitolata nel 1988 l'aula consiliare del Comune di Salerno e l'aula delle udienze penali del Nuovo Palazzo di Giustizia di Montecorvino Rovella.
Nel marzo del 1997 il figlio Gian Ettore Gassani, avvocato matrimonialista e penalista del Foro di Roma, scrisse un libro in omaggio al padre, "Dietro un uomo, storia di un penalista".
Il 29 maggio 2009, Dino Gassani e Pino Grimaldi vengono insigniti della medaglia d'oro al merito civile dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Nel mese di Marzo 2017 viene inaugurato ad Angri il Presidio territoriale di Libera dedicato alla memoria di Dino Gassani e Giuseppe Grimaldi. La cerimonia di sottoscrizione del Patto di presidio si è svolta nel salone degli affreschi, al Castello Doria.
Il 30 settembre del 2017 al Casal Prepezzano, in località Ramiera, si è tenuta la cerimonia di intitolazione di "via Giuseppe Grimaldi". Il comune di Giffoni Sei Casali, su invito dell'Associazione Giorgio Ambrosoli Salerno, ha deliberato l'intitolazione della strada a Giuseppe Grimaldi con atto di Giunta Comunale n.22 del 2 marzo 2017.
La storia di Dino Gassani e Giuseppe Grimaldi è raccontata da Raffaele Sardo nel suo libro "Al di là della notte, storie di vittime innocenti della criminalità", edito da Pironti e promosso dalla Fondazione Polis.
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