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Giuseppe Mascolo

Data dell'accaduto: 20 settembre 1988

Luogo dell'evento: Baia Domizia 

Anni: 61

Vittima della criminalità organizzata

Breve storia dell'accaduto

Giuseppe Mascolo, titolare di una nota farmacia a Cellole, è ucciso nel settembre 1988 a Baia Domizia nei pressi della sua abitazione. Secondo un pentito, esponente del clan Muzzoni, Giuseppe avrebbe pagato la sua resistenza a un tentativo di estorsione. Il racconto fatto al procuratore Cantone presenta l'assassinio di Mascolo come "un errore". Il clan Beneduce, alleato al tempo con i Muzzoni, avrebbe in altri termini organizzato una spedizione con la quale intimorire Giuseppe. L'uomo già in precedenza aveva allontanato con coraggio e fermezza gli esponenti del clan, da tempo ormai interessato a mettere le mani sull'attività commerciale della famiglia Mascolo. All'ulteriore e forse per questo inaspettata reazione del dott. Mascolo, i sicari avrebbero in maniera inconsulta risposto con un colpo di pistola.  

Il processo si è concluso con la condanna a 21 anni per uno dei due esecutori materiali, Lucio Izzo; l'altro, un uomo conosciuto come Toraldo "il guercio", è deceduto prima che venisse aperto il procedimento giudiziario. Durante il processo fondamentale è stata la testimonianza del figlio del farmacista, Luigi. 

Luciano Izzo, condannato con sentenza definitiva a venti anni di reclusione per l' omicidio del farmacista Giuseppe Mascolo, era fuggito dall'Italia dopo il rigetto del ricorso in Cassazione presentato dai suoi legali e l'ordine di carcerazione emesso dalla Procura di Napoli. Nel mese di maggio 2008 è stato catturato dalla polizia nell' aeroporto di Parigi, dove era andato a prendere moglie e figli. Izzo, 44 anni, originario di Sessa Aurunca e residente a Formia (Latina), è considerato dalle forze dell' ordine affiliato al clan Beneduce di Caserta.

La polizia lo ha rintracciato pedinando la moglie e i due figli, che avevano acquistato un biglietto aereo per Parigi. Izzo attendeva all'aeroporto l'arrivo della famiglia ed è stato immediatamente arrestato.

Le accuse a suo carico sono di associazione a delinquere di stampo camorristico, estorsione, omicidio.

"Come ogni sera avevo chiuso la farmacia, per poi rincasare. Ciascuno di noi rientrava con la propria macchina. Io ero tornato a casa pochi minuti dopo mio padre, quando mi sono imbattuto in un'auto che si allontanava a tutta velocità. Credendo fossero ladri, lì ho inseguiti, per prendere il numero di targa, ma, tornato a casa, ho trovato mio padre riverso sui sedili anteriori della macchina privo di vita".

Luigi ha voluto, inoltre, devolvere l'indennità prevista per i familiari di vittime di mafia a favore degli studenti del territorio. Questi avranno la possibilità di vivere all'estero attraverso un programma di studio della durata di tre mesi. Su richiesta della Fondazione Intercultura, ha messo a disposizione un fondo per garantire borse di studio a studenti meritevoli a partire dall'anno scolastico 2011-2012. l'iniziativa, che ha previsto la convenzione tra la famiglia Mascolo e la Fondazione, è patrocinata dal comune di Sessa Aurunca. 

La storia di Giuseppe Mascolo è ricordata nel libro scritto da Raffaele Cantone "Operazione Penepole", edito Mondadori e nel "Dizionario Enciclopedico delle Mafie in Italia", edito da Castelvecchi nel 2013.

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REPUBBLICA 3 MAGGIO 2008

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