Jaspreet Singh

Data dell'accaduto: 19/06/2012

Luogo dell'accaduto: Solofra

Anni: 7

Vittima di figlicidio

Breve storia dell'accaduto

Charangeet Singh, originario di un villaggio indiano di Nadiali, ribattezzato Michele dai Solofrani e Rajhu dai connazionali indiani residenti nell'avellinese, il 19 giugno 2012, armato di un taglierino con una lama di 8 cm, colpisce a morte la moglie e la figlia di 7 anni.

Intorno alle 10 del mattino, dopo una violenta lite, Charangeet si arma mentre la moglie cerca di mettere in salvo le due figlie. L'uomo rincorre Simranjit, conosciuta come Sonia, di 14 anni, ferendola all'altezza di un orecchio. La ragazza riesce a sfuggire alla furia paterna allertando i vicini che chiamano i soccorsi. Nel frattempo Charangeet aggredisce la moglie, Jasvir Kaur, 32 anni, colpendola alla gola, poi trova nascosta in bagno la figlia minore Jaspreet di 7 anni e la colpisce alla carotide. Infine l'uomo con la stessa arma si toglie la vita con tre coltellate alla gola.  

Simaranjit scappa in strada. Un uomo la trasporta all'ospedale Landolfi di Solofra. La bambina è l'unica sopravvissuta e l'unica testimone dell'accaduto.  Le indagini sono coordinate dal procuratore capo di Avellino Angelo di Popolo e dai pubblici ministeri Taddeo e Patscot. Dalle dichiarazioni di Simaranjit emerge una forte gelosia del padre nei confronti della madre che alimentava i continui litigi tra i due coniugi. La pista privilegiata è quindi quella passionale. Si sospetta che l'uomo si fosse convinto di un tradimento della moglie con il connazionale che ospitavano in casa da qualche mese. Non si escludono ulteriori motivi come quelli religiosi o economici. La famiglia era ben integrata nel territorio di Solofra e con le altre famiglie di immigrati in zona. Charangeet lavorava saltuariamente come piastrellista.

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