Data dell'accaduto: 30/11/2014
Luogo dell'accaduto: Postiglione
Anni: 34
Vittima di femminicidio
Breve storia dell'accaduto
Cosimo Pagnani, 32 anni, tornato dalla Germania, dove era andato per lavoro, incontra l'ex moglie Maria D'Antonio, la sera del 30 novembre 2014. La donna vive a Postiglione, in provincia di Salerno, con la sua bambina. L'incontro tra i due si trasforma prima in accesa discussione e poi in violenza efferata. Cosimo accoltella Maria, lasciandola esanime a terra con profonde ferite in diverse parti del corpo. La vittima muore dissanguata per le ferite subite nell'accoltellamento. L'omicida dopo il delitto si barrica in casa. Ad accorgersi della violenza consumata sono il padre e il fratello di Maria, che fanno scattare l'allarme avvisando i carabinieri.
I carabinieri avviano la perquisizione in casa, dove trovano l'arma dell'omicidio: un grosso coltello usato in agricoltura con punta acuminata.
Nei confronti di Cosimo Pagnani, la Procura di Salerno dispone il fermo per omicidio. La salma di Maria viene portata all'obitorio di Eboli, a disposizione dell'autorità giudiziaria. Il 3 dicembre 2014 Pagnani viene interrogato dal GIP Donatella Mancini presso il carcere di Fuorni, assistito dall'avvocato Michele Monaco. Durante l'interrogatorio l'omicida racconta con freddezza e distacco una serie di episodi che hanno caratterizzato la storia tra lui e la sua ex, ma quando arriva il momento di raccontare la dinamica del delitto l'uomo smette di parlare e dice "di non ricordare più niente". Dopo il lungo interrogatorio, il giudice ha convalidato l'arresto per Cosimo.
Il medico legale Cornetta ha eseguito l'autopsia e ha verificato che le coltellate sono state dodici. Mortali quelle al cuore e al fegato. Dopo l'esame il corpo è stato restituito alla sua famiglia. Il 3 dicembre 2014 alle 15.00 si è celebrato il funerale della donna presso la chiesa dei Santi Giorgio e Nicola a Postiglione.
Nessuno sconto di pena per Cosimo Pagnani, confermata la condanna di primo grado a 30 anni di reclusione. A confermare la condanna la Corte di Assise di Appello di Salerno (presidente Claudio Tringali), nonostante la sostituta pg Antonella Giannelli, nella sua requisitoria, avesse chiesto una riduzione di pena a 18 anni.