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Maria Siggillo

Data dell'accaduto: 28/09/83

Luogo dell'accaduto: Napoli  

Anni: 24

Vittima di femminicidio

Breve storia dell'accaduto

Maria, vigile sanitario del comune di Napoli, viene uccisa dal marito in via Salvatore Gambardella a Napoli il 28 settembre del 1983. Il corpo privo di vita viene trovato all'interno di una Fiat 126 gialla, alle ore 8 e 50, da un agente di polizia che passava in via Gambardella. Maria viene uccisa con tre colpi di pistola alla tempia.

In precedenza la donna era riuscita finalmente a lasciare il marito, Cacciuolo Salvatore, e torna a vivere con la madre. Lui non si dà pace, la perseguita e la minaccia di morte. Il rapporto tra i due coniugi era teso da tempo, l'uomo la malmenava ed aggrediva. Aveva provato ad ucciderla diverse volte, sia provando a soffocarla sia con dei pezzi di vetro.

La mattina della morte, Maria accompagna la figlia a scuola. Il marito la segue e la invita a tornare a casa. Di fronte al rifiuto della donna, l'uomo comincia a sparare, colpendola alla tempia con una pistola a tamburo non denunciata, appartenente al padre. L'uomo prova a scappare ma viene fermato dai carabinieri alla stazione di Piadena alle ore 16. Una volta fermato, confessa di aver ucciso la moglie con diversi colpi di pistola.

Il 21 giugno del 1984 l'imputato viene condannato a 18 anni per omicidio volontario. La madre, la sorella e il fratello di Maria si costituiscono parte civile nel processo penale. Il 24 settembre del 1986 la Corte d'Assise (sezione 2) riduce la condanna a 17 anni. L'avvocato dell'uomo ricorre in Corte di Cassazione ma viene rigettato il ricorso e confermata la condanna, che diventa definitiva l'otto giugno del 1987.

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