Data dell'accaduto: 19/04/2021
Luogo dell'accaduto: Torre Annunziata
Anni: 61
Vittima della criminalità comune
Breve storia dell'accaduto
Maurizio subisce un'aggressione nel parcheggio dov'è parcheggiata l'utilitaria della figlia, Maria Adriana. Maria Adriana parcheggia la sua auto in uno spazio libero di fronte all'ufficio dove lavora, uno spazio occupato da una sedia. Quando la giovane donna ritorna a prendere l'auto ritrova una ruota squarciata e così decide di chiamare il padre in suo soccorso per la sostituzione della ruota. La giovane ragazza appoggia così la sedia sull'auto di uno di quelli abituati ad usare questo sistema di occupazione dello spazio e il suo gesto scatena la ferocia dell'uomo che da lontano assiste alla scena.
Maurizio e la figlia dopo aver sostituito la ruota vengono raggiunti da un gruppo di persone e Maurizio viene picchiato da due uomini del gruppo con un compressore portatile utilizzato per gonfiare pneumatici. L'uomo che aggredisce Maurizio con il compressore lo fa mentre Maurizio è di spalle. Uno dei due aggressori chiede aiuto ad altri soggetti lì presenti e gli aggressori da due diventano cinque, tutti appartenenti allo stesso nucleo familiare. Nel gruppo anche una donna, sorella degli Scamardella, che aggredisce fisicamente Maria Adriana.
Gli aggressori circondano Maurizio e continuano a colpirlo, prima con il compressore e poi con un coltello al torace. Maurizio durante la violenta aggressione afferma: "io per le mie figlie mi faccio uccidere". Questi poi si rivolgono alla figlia dicendole "ed ora portalo in ospedale", ma a nulla è servita la corsa in ospedale. Maurizio lascia una giovane moglie e due figlie.
Maurizio aveva perso la madre che era ancora un bambino, aveva solo otto anni, e diviene padre di due splendide figlie in età matura. Diviene padre dell'ultima figlia all'età di 54 anni e affronta la seconda esperienza genitoriale con l'entusiasmo di un ragazzo. Per Maurizio la famiglia è tutto: aveva sofferto tanto e avrebbe voluto dare il meglio alle sue figlie e a sua moglie.
Le indagini per la barbara uccisione di Maurizio sono inizialmente coordinate dal Procuratore di Torre Annunziata, Nunzio Fragliasso. Il 18 maggio 2021 si tiene l'udienza a porte chiuse e Maria Adriana riconosce immediatamente i killer del padre. L'udienza, durata quasi quattro ore, si svolge dinanzi al gip Mariaconcetta Criscuolo. In carcere, con l'accusa di omicidio volontario, finiscono due uomini di 51 e 42 anni, uno di 33 e uno di 26 anni. Il 7 giugno 2021 uno degli indagati viene scarcerato per carenza di gravi indizi di colpevolezza. Le indagini permettono di risalire all'autore materiale della coltellata, reo confesso.
Nell'aprile 2021 sono stati rinviati a giudizio i quattro imputati dell'omicidio di Maurizio Cerrato. Il processo si celebrerà presso la Corte d' Assise di Napoli, seconda sezione.
I militari, grazie ad una consulenza tecnica informatica, recuperarono le immagini rimosse volutamente dopo l'omicidio e il 29 luglio del 2021 si arriva all'arresto di un altro uomo che ha preso parte all'aggressione.
La Procura di Torre Annunziata si dichiara pronta a fare ricorso contro il Tribunale della Libertà. Il 10 maggio 2021 la decisione di intitolare una piazzetta a Torre Annunziata a Maurizio Cerrato. Il 18 settembre dello stesso anno più di duecento persone partecipano alla maratona in memoria e per chiedere giustizia per Maurizio, la maratona parte dal Tribunale di Torre Annunziata.
Presenti il sindaco di Torre Annunziata, Vincenzo Ascione, e altri rappresentanti delle istituzioni.
Toccanti e significative le parole di Tania, la moglie di Maurizio: "Io credo che questo sia un modo bello e pulito che Torre Annunziataha trovato per riappacificarsi con Maurizio e con noi. Un modo singolare per chiedere perdono perché tante cose potevano essere fatte. Perdono, perché al suo posto poteva esserci chiunque. Perdono perché è più facile se non ti tocca di persona. Sono sicura che in questa corsa ci ha accompagnato e tenuto la mano. Ora so che Maurizio è con noi sempre. Amore mio ti prometto che non permetterò mai che il tuo sacrificio venga dimenticato. Ti prometto che aiuterò Andrea a trovarti nel sole e anche nelle nuvole. Perdonami se in questi cinque mesi non sono stata brava. Se il mio dolore non mi ha permesso di guardare il loro. Perdonami se non ho fatto festeggiare l'onomastico come abbiamo sempre fatto. Ho sbagliato, perché tu non l'avresti permesso. Farò di tutto perché la tua famiglia, che tanto amavi, non si perda. Ma tu aiutami, perché da sola non ci posso riuscire. Domani sono cinque mesi che è andato via vi prego non lo dimentichiamo".
LINK ESTERNI
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LO STRILLONE - LA VEDOVA CERRATO: NON DIMENTICHIAMO MAURIZIO