Data dell'accaduto: 18/10/2010
Luogo dell'accaduto: San Giuseppe Vesuviano
Anni: 28
Vittima della criminalità comune
Breve storia dell'accaduto
Giuseppe Pizza, 28 anni, è stato ucciso il 18 ottobre 2010 a San Giuseppe Vesuviano, in provincia di Napoli. Il giovane era guardiano presso una fabbrica di pomodori nell'area industriale di Caivano e viveva a Piazzolla di Nola con i genitori e due sorelle.
Quel giorno di ottobre, Giuseppe stava viaggiando a bordo della sua auto in via Croce Rossa quando è stato coinvolto in un tamponamento. Dopo un diverbio di qualche minuto con gli occupanti dell'altro veicolo, Giuseppe è stato colpito da uno di questi con diversi fendenti al torace.
Nel novembre 2010, i carabinieri di Torre Annunziata hanno arrestato - su ordinanza di custodia cautelare in carcere della Procura di Nola e del tribunale dei Minori - un giovane di 19 anni, che ha ricostruito con gli inquirenti tutte le fasi del delitto commesso solo per motivi di viabilità, e un altro giovane, arrestato e trasferito al Centro di prima accoglienza dei Colli Aminei, minorenne al momento del delitto.
Nel 2011 il giudice del tribunale dei minori ha condannato il secondo giovane a 15 anni di reclusione per omicidio volontario al termine del processo con rito abbreviato. Nel mese di novembre 2011, Il diciannovenne, invece, viene condannato a sedici anni di reclusione. Omicidio aggravato dai futili motivi, questa la motivazione alla base della pronuncia che ha fissato in seicentomila euro il risarcimento danni. Una pena quella inflitta al diciannovenne che è risultata essere inferiore in relazione alla gravità del reato, soprattutto in virtù del rito abbreviato. Il diciannovenne non è risultato l'esecutore materiale dell' omicidio. A scagliare il fendente mortale è stato, infatti, l'altro imputato, condannato a 15 anni di reclusione dal Tribunale dei Minorenni, al quale è stata riconosciuta l' attenuante della minore età.
A rappresentare la famiglia Pizza è stato il collegio di avvocati composto dai legali Onofrio Annunziata, Luca Capasso, Enrico Raniero, Pietro Fusco.