Data dell'accaduto: 27/01/2019
Luogo dell'accaduto: Cardito
Anni: 7
Vittima della criminalità comune
Breve storia dell'accaduto
La sera del 27 gennaio 2019 Giuseppe viene picchiato a morte dal patrigno. In casa ci sono anche la mamma di Giuseppe, la sorellina più grande che arriva in ospedale con il viso sfigurato e la sorellina più piccola. L'uomo cerca di difendersi sostenendo che i bambini sono caduti dalle scale, ma viene immediatamente arrestato. La madre di Giuseppe viene arrestata successivamente per comportamento omissivo.
La sera dell'efferato omicidio i poliziotti ritrovano il piccolo Giuseppe sul divano a dorso nudo e pieno di lividi e la sorellina con entrambi gli occhi chiusi e gonfi. La bambina all'arrivo della polizia chiede a poliziotti di arrestare il patrigno perché li picchia brutalmente dopo aver bevuto.
Le indagini fanno emergere un incubo di cui molti sapevano: i vicini di casa, che in più occasioni avevano sentito le urla provenire dall'abitazione dei piccoli, e le maestre che avevano notato i segni della lesione sui due piccoli in diverse occasioni ma non avevano mai sporto denuncia. Vengono sospese infatti le maestre del bambino e il dirigente scolastico dell'Istituto che frequentava il piccolo Giuseppe.
Il 30 settembre 2019 si avvia a Napoli, davanti alla terza Corte d'Assise, il processo nei confronti del patrigno di Giuseppe. Si costituiscono parti civili nel processo due associazioni: Akira e Telefono Azzurro.
L'imputato, oltre che della morte e delle percosse subite dal piccolo Giuseppe, dovrà rispondere anche dell'accusa per il tentato omicidio della sorellina, nonché dei maltrattamenti nei confronti dei bambini e dell'altra figlia della compagna.
La madre dei due bimbi è accusata invece di comportamento omissivo, ed anche lei è stata destinataria di una misura cautelare come il compagno.
Nel mese di novembre del 2020, l'imputato viene condannato all'ergastolo per l'omicidio del bimbo e anche per il tentato omicidio di una delle due sorelline di Giuseppe e per i maltrattamenti sui fratellini. Alla madre dei bambini sono inflitti invece sei anni di reclusione in quanto ritenuta colpevole solo sotto il profilo omissivo.
Nel mese di ottobre 2021 si avvia il processo d'Appello.