Data dell'accaduto: 26/08/1984
Luogo dell'accaduto: Torre Annunziata
Anni: 54
Vittima della criminalità organizzata
Breve storia dell'accaduto
Francesco Fabbrizzi era un padre di famiglia completamente estraneo agli ambienti della criminalità. Il 26 agosto 1984, il giorno di Sant'Alessandro, verso mezzogiorno, un autobus turistico giunge a Torre Annunziata nei pressi del Circolo dei pescatori. È domenica e nella chiesa della piazza si sta celebrando messa. L'autobus si ferma proprio al centro della piazza e a scendere dal veicolo non sono turisti in gita, ma un commando di killer della camorra.
I sicari cominciano a sparare alla cieca; perdono la vita otto persone e sette sono feriti. È un atto di guerra nei confronti del boss di Torre Annunziata, Valentino Gionta, da parte dei gruppi rivali delle famiglie Bardellino, Alfieri e Fabbrocino. Dell'accaduto si occupa anche il giornalista Giancarlo Siani in un articolo dedicato ai rapporti tra i Nuvoletta e i Bardellino che segnerà la condanna a morte del cronista.
Tra le vittime della strage c'è anche Francesco. L'uomo aveva 54 anni, una moglie e un figlio appena ventenne. Francesco è riconosciuto "vittima innocente della criminalità organizzata" dal Ministero dell'Interno. Nell'agosto 2010 Francesco è stato inoltre ricordato dall'amministrazione comunale di Torre Annunziata e dalla associazione "Alilacco-Casa della solidarietà" nell'ambito di una commemorazione pubblica in ricordo del terribile fatto di sangue.
Nel mese di agosto 2016, in occasione del 32° anniversario di Francesco Fabbrizzi, vittima innocente della camorra, il presidio oplontino di Libera "Pastore e Staiano" lo ricorda - attraverso le parole del suo referente cittadino, Michele Del Gaudio – che, con grande commozione, promette un impegno concreto per lo sviluppo civile e sociale del Rione Carceri.