Melania Rea

Melania Rea

Data dell'accaduto: 18 aprile 2011

Luogo dell'accaduto: Bosco delle Casermette di Ripe di Civitelle (Teramo) 

Anni: 29 

Vittima di femminicidio

Breve storia dell'accaduto

Carmela Rea, detta Melania, una ragazza di 29 anni originaria di Somma Vesuviana e residente a Folignano (Ascoli Piceno), è stata uccisa il 18 aprile 2011.

Melania Rea è in gita con il marito Salvatore Parolisi, caporalmaggiore dell'Esercito italiano, e la figlia Vittoria di appena 18 mesi, nel bosco delle Casermette di Ripe di Civitella in provincia di Teramo. Melania scompare proprio durante questa gita fuori porta. La sua scomparsa viene puntualmente denunciata. 

Dopo 2 giorni dalla denuncia, tramite una segnalazione di uno sconosciuto, viene ritrovato, nello stesso luogo dove era scomparsa, il suo corpo senza vita, segnato da trentacinque coltellate, soprattutto sul tronco e sul collo.

Dalle indagini è stato poi confermato che l'omicidio è avvenuto in un luogo diverso da quello in cui è stato ritrovato il cadavere.

Le prime ipotesi degli inquirenti rimandano ad un delitto passionale, ad una vendetta d'amore. Inizialmente i sospetti ricadono su una soldatessa amante di Parolisi ma poi tutti gli indizi portano proprio a lui, a Parolisi, il marito di Melania. 

Il 19 luglio del 2011 Salvatore Parolisi viene arrestato per omicidio volontario pluriaggravato dal vincolo di parentela e crudeltà. Secondo gli inquirenti Salvatore avrebbe ucciso Melania per liberarsi dalla scomoda situazione in cui si trovava.

In merito a quanto disposto dal giudice tutelare di Nola i genitori di Melania sono stati nominati tutori legali della piccola Vittoria.

Il 26 ottobre 2012 il Tribunale di Teramo condanna all'ergastolo Salvatore Parolisi.

Il giudice, inoltre, dispone un risarcimento di un milione di euro per la figlia Vittoria e la decadenza dalla podestà genitoriale. La bambina di tre anni viene affidata ai nonni materni.

Il collegio difensivo di Parolisi presenta il ricorso in Appello.

Il 30 settembre 2013 la Corte d'Assise d'Appello de L'Aquila condanna Salvatore Parolisi, per effetto del rito immediato, a 30 anni. Il PG Como aveva chiesto la conferma dell'ergastolo. Nel dicembre 2013, alla lettura delle motivazioni della sentenza emessa, gli avvocati difensori di Parolisi annunciano il ricorso in Cassazione.

Nel mese di febbraio 2015 la Suprema Corte di Cassazione annulla l'aggravante della crudeltà nei confronti di Salvatore Parolisi. La Corte d'assise d'Appello di Perugia stabilisce una pena a venti anni di reclusione nel maggio del 2015. 

Il 13 giugno 2016 la Quinta sezione Penale della Cassazione rigetta il ricorso presentato dalla difesa di Parolisi contro la sentenza emessa, in sede di rinvio, dalla Corte d'Assise d'Appello di Perugia, il 27 maggio del 2015, e conferma la condanna a 20 anni per Parolisi. A distanza di sei anni dalla pena, Parolisi richiede dei permessi premio per poter uscire dal carcere di Bollate per un periodo di tempo. La famiglia di Melania Rea, dichiara: «È terribile. Speriamo che questo non comporti ritrovarselo sulla porta di casa perché ha perso la patria potestà della figlia». Parolisi, infatti, nel corso del processo ha perso la patria potestà della figlia, affidata ai nonni materni.

Il 3 dicembre 2017 il sindaco di Civitella del Tronto Cristina Di Pietro annuncia l'idea e l'intenzione di voler installare una targa per ricordare Melania Rea nel Bosco delle Casermette. Nel novembre del 2021 si è tenuto il concorso "I fiori sull'acqua" in memoria di Melania Rea

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LA STAMPA 18 APRILE 2012

FANPAGE 18 APRILE 2012

IL RESTO DEL CARLINO 18 APRILE 2016

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