Kwame Antwi Julius Francis

Data dell'accaduto: 18/09/2008

Luogo dell'evento: Castel Volturno 

Vittima della criminalità organizzata

Breve storia dell'accaduto

 Il 18 settembre 2008 i killer della camorra uccidono con 120 proiettili sei persone africane: Kwame Julius Francis, Affun Yeboa Eric, Christopher Adams, originari del Ghana, El Hadji Ababa e Samuel Kwako, originari del Togo e Jeemes Alex, originario della Liberia. Viene ferito Joseph Ayimbora. 

 La strage di Castel Volturno si inserisce all'interno di un contesto ben preciso, quello del traffico di stupefacenti e della spartizione dei fondi per la riqualificazione del litorale Domitio. Il gruppo di Setola, affiliato al clan dei Casalesi, intendeva imporre con la forza alla malavita nigeriana il pagamento di una tassa sul traffico di droga.  Inoltre la riqualificazione edilizia dell'area e la sua trasformazione in una zona turistica richiedeva come primo punto l'allontanamento della comunità africana. Queste motivazioni spingono i killer della camorra ad organizzare un sanguinoso attentato, un gesto intimidatorio di stampo terroristico. Non aveva quindi alcuna importanza che le vittime fossero completamente estranee all'ambiente del narcotraffico e della delinquenza in genere. Le vittime avevano un'età compresa tra i venti e i trent'anni. Lavoravano come braccianti, muratori o erano impiegati presso quella stessa sartoria dove è avvenuta la strage. L'unico sopravvissuto all'enorme volume di fuoco è stato Joseph Aymbora che, rimasto ferito alle gambe, si è finto morto. La sua testimonianza è stata preziosa per l'individuazione del gruppo di fuoco. 

 Il processo per la strage di Castel Volturno inizia il 12 novembre 2009 presso la Corte d'assise di Santa Maria Capua Vetere e vede sei imputati: Giuseppe Setola, Davide Granato, Antonio Alluce, Alessandro Cirillo, Giovanni Letizia e Oreste Spagnuolo.

 La sentenza di primo grado è emessa il 14 aprile 2011. Condanna all'ergastolo (con isolamento diurno per 18 mesi) Giuseppe Setola, Davide Granato, Giovanni Letizia e Alessandro Cirillo e a 23 anni di reclusione Antonio Alluce. Gli uomini sono riconosciuti responsabili (ad eccezione di Cirillo) anche del tentativo di strage operato il 18 agosto presso l'abitazione di Teddy Egonwman. I giudici riconoscono un risarcimento alle parti civili: oltre all'unico testimone superstite, ai parenti delle vittime e al centro sociale Ex Canapificio di Caserta.

 La sentenza di appello è emessa dalla Corte d'Assise d'appello di Napoli il 21maggio 2013 e conferma quella di primo grado, tranne che per Antonio Alluce, per il quale innalza la pena della reclusione da 23 a 28 anni e 6 mesi. La Corte conferma l'aggravante "dell'odio razziale", ma esclude quella di finalità terroristiche.

 La sentenza della Corte di Cassazione è emessa il 30 gennaio 2014: dichiara inammissibili i ricorsi presentati da Alluce, Granato e Letizia, mentre rigetta quelli presentati da Setola e Cirillo. La Corte riconosce l'aggravante di razzismo, mentre esclude quella di terrorismo.

 Per la prima volta, nel nostro paese, si giunge a una condanna definitiva per una strage di camorra riconoscendo l'aggravante di razzismo. 

 Per quanto riguarda gli aspetti civili, risarcimento riconosciuto a Ayimbora, una somma che andrà agli eredi vista la sua scomparsa per un aneurisma, riconosciuto un risarcimento anche ai Comuni di Castel Volturno e Casal di Principe, al centro sociale di Caserta Ex Canapificio e all'Associazione Mò Basta.

 Dalla strage ad oggi molte sono state le iniziative dedicate al ricordo dei sei migranti. 

Subito dopo il primo verdetto di condanna è stato presentato il videoclip  "No Heaven for us", realizzato dai Kalifoo Ground Music System.

L'edizione 2011 del Festival di Cannes ha visto anche la partecipazione del lungometraggio del regista napoletano Guido Lombardi, "La Bas-Educazione criminale", dedicato proprio al racconto della strage. Il film ha ricevuto in quella, come in occasione di altre rassegne cinematografiche, numerosi riconoscimenti. 

Enzo Avitabile ha ricordato i migranti uccisi con la canzone "Gli ultimi della Terra", presentata all'edizione 2011 del "Napoli Teatro Festival". Molti, tra privati cittadini, associazioni e istituzioni, hanno proposto Francis Aymbora per la medaglia d'oro al valor civile. In attesa di sviluppi sull'iter, Francis è intanto morto per cause naturali nella località segreta dove era stato trasferito secondo il programma di sicurezza per i testimoni.

In occasione del quinto anniversario della strage di Castelvolturno, con una breve cerimonia sono state ricordate le vittime e Joseph Aiymbora, l'unico sopravvissuto alla strage, morto nel 2012, che testimoniò contro i killer. In una missiva il ministro per l'integrazione Cecile Kyenge ricorda uno per uno i giovani che persero la vita ed il coraggio degli immigrati che si ribellano a situazioni di illegalità e sfruttamento.

Nel mese di settembre 2015, al km 43 della Statale Domiziana, in occasione del settimo anniversario della strage, un'iniziativa di memoria degli innocenti organizzata dal Movimento Migranti e Rifugiati di Caserta, dalla Caritas, dalla Fondazione Migrantes, dai padri Comboniani Missionari, dagli attivisti del centro sociale "Ex Canapificio".

Nel mese di settembre 2016 e nel mese di settembre  2017, in occasione dell'ottavo anniversario e del nono anniversario della «Strage di Castel Volturno",  il centro sociale Ex Canapificio, il Movimento dei Migranti e dei Rifugiati di Caserta, la Caritas e Migrantes con i Comboniani, Ass.ne dei Senegalesi, Libera e il Forum del Terzo settore,  hanno  organizzato una giornata di commemorazione. L'appuntamento al km 43 SS Domiziana, nei pressi della Sartoria «Ob ob Exotic Fashions»(Ischitella— Castel Volturno). Laici, musulmani, pentecostali e cristiani hanno ricordato questa  strage razzista di gente innocente. 

Da ricordare anche le iniziative celebrative del decennale, svoltesi il 18 settembre 2018.

La strage di Castel Volturno è stata raccontata in numerose pubblicazioni. Qui si indicheranno brevemente soltanto alcuni titoli: A. Accorsi-D. Ferri, Gli attentati e le stragi che hanno sconvolto l'Italia, Newton, 2013; E. Boccianti-S.Ramacci, Italia giallo e nera, Newton, 2013; R. Cantone, Operazione Penelope, Mondadori, 2012. L'eccidio dei sei africani è anche ricordato nel "Dizionario Enciclopedico delle Mafie in Italia" apparso per Castelvecchi nel 2013.

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