Data dell'accaduto: 4 ottobre 1988
Data del decesso: 23 ottobre 2009
Luogo: Casapesenna
Anni: 60
Vittima della criminalità organizzata
Breve storia dell'accaduto
Antonio Cangiano, da ragazzo, si iscrive iscritto al Partito Comunista e, a soli 24 anni, nel 1973, viene eletto nel Consiglio comunale del suo paese, Casapesenna.
Nel 1988 Cangiano diventa vicesindaco e assessore ai lavori pubblici: una delega strategica e difficile da gestire, visti i ghiotti appetiti che suscitano da sempre gli appalti degli enti locali. Cangiano voleva mettere mano al piano regolatore e bloccare una serie di appalti concessi senza gare regolari ad imprese vicine alla camorra.
La sera del 4 ottobre 1988 Antonio Cangiano, in piazza Petrillo a Casapenna, viene ferito gravemente in un agguato di camorra.
Antonio Cangiano viene punito perché si era rifiutato di sottostare ai ricatti di un clan per l'affidamento di un appalto.
L'assessore riesce a salvarsi ma sarà costretto, a causa delle ferite riportate, a muoversi sulla sedia a rotelle per il resto della sua vita. La sua condizione di salute, da quella sera del 4 ottobre del 1988, è fortemente compromessa.
Cangiano muore il 23 ottobre del 2009 a 60 anni, anche in seguito a quelle ferite.
Nel 2010 ad Antonio Cangiano è stato intitolato il centro sociale di Casapesenna, creato dieci anni prima con i fondi del Ministero dell'Interno e della Comunità Europea gestiti dal consorzio Agrorinasce.
Il 19 novembre 2014 a Casal di Principe viene celebrata una messa per tutte le vittime di camorra dell'agro- aversano e dell'area nord di Napoli. Tra queste viene ricordato anche Antonio Cangiano. L'iniziativa è stata sostenuta da diverse associazioni, tra cui Comitato Don Peppe Diana, associazione di volontariato Jerry Essan Masslo, il Coordinamento campano dei familiari delle vittime innocenti di criminalità.
La storia di Antonio Cangiano è ricordata nel libro di Tonino Scala, con la collaborazione degli studenti dell'I.C. 2 Dati – Boscoreale, "Napoli. Storie sbagliate", Il Quaderno Edizione.