Data dell'accaduto: 17/01/2015
Luogo dell'accaduto: Giugliano in Campania
Anni: 49
Vittima di femminicidio
Annamaria Capuano, sposata con Antonio Riccardo, viene uccisa con un colpo di pistola alla nuca.
I due si trovano in via Nazario Sauro, una zona periferica di Giugliano in Campania, nella loro abitazione. Annamaria e Antonio litigano animosamente e, per non coinvolgere la figlia 15enne che, secondo le ricostruzioni, non ha avvertito alcunché perché intenta nella sua stanza a sentire la musica in cuffietta, decidono di scendere giù nel parco per continuare la discussione.
Salgono in macchina, un Panda 750 di uso familiare, e la discussione continua trasformandosi di lì a poco in tragedia. Antonio afferra per i capelli la moglie, in un tentativo di fuga dalla macchina, e le spara contro un colpo di arma da fuoco. L'uomo rivolge poi la pistola verso di sé e spara.
Ad accorgersi dell'omicidio-suicidio un poliziotto in borghese che, accortosi dei due corpi esanimi in macchina, chiama il 118.
La donna all'arrivo dell'ambulanza è ancora viva, ma, nel tragitto verso l'ospedale di S.Giuliano di Giugliano, muore.
I medici avvisano gli agenti del commissariato di Giugliano, diretto dal primo dirigente Pasquale Trocino, che accorrono sul luogo del delitto. Il primo dirigente Trocino è il primo ad incontrare la figlia 15enne dei due e a dare la terribile notizia alla ragazza.
Antonio Riccardo lavorava presso un servizio di vigilanza e da due mesi non si recava al lavoro per problemi di salute. Soffriva di depressione e nell'ultimo periodo era assilato dalla paura di perdere la moglie.
Gli inquirenti ritrovano una lettera scritta poco prima da Antonio alla figlia in cui annucia in maniera confusa le sue intenzioni e il suo disagio.
L'uomo viveva una forte pressione: lavorava di notte, come molte guardie giurate, e dormiva di giorno. Una situazione prolungata che probabilmente ha innescato la malattia depressiva e le conseguenti complicazioni nel rapporto con la famiglia.
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