Data dell'accaduto: 28/04/2001
Luogo dell'accaduto: Giugliano in Campania
Anni: 29
Vittima della criminalità comune
Breve storia dell'accaduto
Antonio Caputo è un giovane di 29 anni sposato e padre di un bambino di 4 anni, conosciuto come elettrauto nella zona di Giugliano in Campania.
La sera del 28 Aprile 2001 si intrattiene all'esterno del bar Oasi a parlare con un amico quando un uomo gli strappa dalle mani le chiavi dell'auto per impossessarsene. Antonio reagisce scagliandosi contro il rapinatore già al volante della sua auto, cercando di tirarlo giù dall'auto. L'uomo fa fuoco con una pistola calibro 7.65 e indirizza tre colpi in direzione di Antonio, di cui uno mortale alla nuca. Il giovane cade sul ciglio della strada, in una pozza di sangue, mentre il rapinatore si allontana con l'auto a grande velocità.
A sparare è un 24enne con problemi di tossicodipendenza. Con lui una complice ad attenderlo in un'altra auto: la moglie. Secondo alcune testimonianze, nell'auto con la donna erano presenti anche i figli della coppia. La donna assiste alla scena, restando alla guida della Opel, per poi darsi alla fuga.
Due anni dopo, i carabinieri del nucleo operativo del reparto territoriale di Castello di Cisterna, agli ordini del capitano Fabio Cagnazzo, hanno catturato a Formia l'uomo, residente a Sant'Antimo, già noto alle forze dell'ordine come elemento di spicco di un clan camorristico e latitante da circa 3 anni. I carabinieri che lo ricercavano hanno scoperto il suo rifugio e lo hanno arrestato in un bilocale affittato sotto falso nome.
L'uomo è stato condannato in contumacia il 26 giugno 2003 a 24 anni di reclusione per omicidio a scopo di rapina e detenzione e porto illegale di armi.