Patrizio Falcone

Patrizio Falcone

Data dell'accaduto: 23.05.2020 

Luogo dell'evento: Napoli - Piscinola 

Anni: 42

Vittima di criminalità comune

 

Breve storia dell'accaduto:

Patrizio Falcone muore il 23 maggio del 2020 ucciso a seguito di un'aggressione da un vicino di casa, un condomino del palazzo prossimo a quello in cui Patrizio viveva con la sua famiglia. I figli di Patrizio, 14 e 18 anni, sono soliti giocare e trascorrere il tempo in terrazza dove Patrizio ha sistemato per loro una sedia a dondolo e una piccola piscina. A pochi metri dalla terrazza vi è la casa dell'uomo che colpirà Patrizio, di cui la famiglia Falcone non conosceva nemmeno il volto. Patrizio, un carpentiere navale, lavorava in giro per il mondo, trascorrendo gran parte dei mesi dell'anno lontano dalla sua amata famiglia. Nel periodo del lockdown anche il suo settore lavorativo è fermo e spesso il tempo è trascorso in terrazza per il piacere di vivere un po' all'aria aperta, non avendo un giardino e non potendosi muovere di casa per via del Covid-19. Il vicino di casa della famiglia Falcone è un uomo irascibile e viene descritto dai condomini del palazzo in cui vive come una persona incline al diverbio e alla lite. Un uomo che non sopporta i rumori che provengono dalla terrazza di Patrizio. Quella mattina l'uomo invita Patrizio ad andare in cortile, lo esorta a scendere giù, ed è lì che viene ucciso con un’unica coltellata al cuore. La lama di 12 centimetri penetra tutta nello sterno. Patrizio muore sul colpo, lasciando due splendidi figli e la moglie, Anna Gaeta da quel giorno non si dà pace. Anna porta la sua testimonianza e la sua dolorosa esperienza alle persone che incontra e ha una grande determinazione nel voler creare un movimento di denuncia e di memoria, affinché fatti così violenti e assurdi non accadano mai più, incontrando e sostenendo altre donne che come lei hanno subito una grave e violenta perdita per mano della criminalità. Il responsabile dell'omicidio ha tentato prima la fuga e poche ore dopo si è costituito in caserma. Attualmente è in carcere. Il 20 gennaio 2021 è iniziato il processo dinanzi alla Corte d’Assise di Napoli. Il Comune di Napoli e la Fondazione Polis si sono costituite parte civile. Il 19 maggio 2021 i giudici della Prima Corte d’Assise condannano a 24 anni e 6 mesi l’imputato. La sentenza viene confermata in appello dalla Terza Sezione della Corte d’Assise d’Appello di Napoli nel mese di ottobre 2022.


 

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