Data dell'accaduto: 14/09/2000
Luogo dell'accaduto: Napoli
Anni: 63
Vittima della criminalità comune
Breve storia dell'accaduto
Nella serata del 13 settembre 2000 Raffaele Iorio, autista in pensione, subisce il furto della Jaguar che un amico imprenditore gli aveva affidato in via Gianturco a Napoli. Raffaele aveva infatti scelto di continuare a lavorare facendo saltuariamente piccoli trasporti.
Quella sera Raffaele viene attratto con l'inganno fuori dall'auto attraverso un tamponamento appositamente organizzato. Al posto di guida della Jaguar si è inserito a quel punto uno dei malviventi e Raffaele, nel tentativo di difendere qualcosa che neanche gli apparteneva, si è aggrappato con forza alla portiera. L'uomo è stato trascinato per almeno 700 metri sull'asfalto e alla fine scaraventato contro un palo della luce. Raffaele è morto dopo ore di agonia il giorno successivo in ospedale. Immacolata Iorio racconta così suo padre: "Era un uomo che amava la vita e la sua famiglia. Mio padre non sopportava i disonesti, gli era già capitato di subire aggressioni e in tutte le occasioni aveva reagito. Noi gli dicevano sempre di stare attento, ma non poteva sopportare i soprusi".
Il principale responsabile è stato condannato a vent'anni di reclusione con l'accusa di omicidio volontario nel processo di primo grado, che ha visto condannare anche altri due imputati.
Il presidente del Coordinamento campano dei familiari delle vittime innocenti della criminalità Alfredo Avella, il 19 dicembre del 2014, e negli anni a seguire, ha consegnato delle borse di studio in favore delle vittime innocenti della criminalità, tra cui le nipotine di Raffaele.
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