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Rosario Flaminio

Rosario Flaminio

Data dell'accaduto: 20/07/1998

Luogo dell'evento: Pomigliano d'Arco (NA)

Anni: 24 anni

Vittima della criminalità organizzata                                                                                                                                                                                                                                                                                     

Breve storia dell'accaduto:

Alberto Vallefuoco, Salvatore De Falco e Rosario Flaminio vengono uccisi in un agguato di camorra il 20 luglio 1998, davanti al bar nei pressi del pastificio Russo, dove lavorano. I giovani stanno per entrare in macchina, una Y10, quando quattro sicari a bordo di una "Lancia Y" sparano circa quaranta colpi uccidendo all'istante i tre colleghi e ferendo di striscio la cassiera del bar. I nomi delle vittime non dicono nulla a Carabinieri e Polizia. Nessuna segnalazione, nessun precedente, niente di significativo dal punto di vista criminale. Gli investigatori subito ipotizzano che si sia trattato di un clamoroso errore. Alberto, Salvatore e Rosario sono stati scambiati per appartenenti al clan in guerra con quello dei killer. Per questo triplice omicidio sono stati condannati all'ergastolo Modestino Cirella, Giovanni Musone, Pasquale Cirillo, Pasquale Pelliccia e Cuono Piccolo come mandanti ed esecutori. Al collaboratore di giustizia Carmine Franzese sono stati invece inflitti 22 anni di reclusione.

La famiglia di Alberto Vallefuoco è impegnata nel Coordinamento campano dei familiari delle vittime innocenti della criminalità e porta la propria testimonianza ai giovani campani affinché la memoria di Alberto possa permettere uno risveglio delle coscienze.  Il papà di Alberto, Bruno, in un'intervista per "Storia Criminale. Camorra e bande criminali nella città di Napoli", documentario di Aldo Zappalà promosso dalla Fondazione Pol.i.s per la trasmissione "La storia siamo noi" di Giovanni Minoli, afferma: "Mio figlio e i suoi amici non si trovavano al posto sbagliato al momento sbagliato - come molti sostengono -, sono "loro", quelli che li hanno uccisi, che si trovavano al posto sbagliato al momento sbagliato. Sono loro che se ne devono andare". A Casalnuovo la sezione anagrafe del Comune è dedicata alla memoria di Alberto, Salvatore e Rosario. Nel maggio del 2012, a Pomigliano D'Arco si è tenuto un convegno in memoria dei tre ragazzi e dall'inizio dello stesso anno, per volontà della famiglia di Alberto, è stato istituito il Memorial calcistico Vallefuoco. Ad Alberto è inoltre intitolato lo stadio di Mugnano. Nel 2012 viene inaugurata la cooperativa A.R.S. dedicata alla memoria dei tre ragazzi, alla quale nel 2015 è stato assegnato definitivamente un terreno confiscato sito in Casalnuovo. Tre strade sono dedicate ai tre ragazzi a Pomigliano d'Arco nelle vicinanze del pastificio e una targa nel luogo del delitto è stata inaugurata nel 2008.  Il presidio di Libera Castellammare è dedicato ai tre ragazzi. Il 4 febbraio 2017 si è tenuta una giornata in memoria di Alberto, Salvatore e Rosario. L'evento è stato organizzato dalla "Lions Club Pomigliano d'Arco" all'interno del progetto di cittadinanza attiva presso la biblioteca dell'ITI "Bersanti". Il 14 marzo 2018 ad Alberto Vallefuoco è stata dedicata la biblioteca dell'infanzia del II Circolo Didattico "Giancarlo Siani" di Mugnano. Nel mese di aprile 2018 si è concluso il progetto ‘Adotta una vittima innocente: Alberto Vallefuoco' del I Circolo Didattico Gennaro Sequino. Gli alunni, insieme a genitori e docenti, hanno sfilato in tanti per le strade di Mugnano, inneggiando alla legalità con canti, slogan, striscioni e palloncini. La manifestazione, partita dalla scuola media "Cirino" e giunta in via Colombo dove sono stati svelati i murales realizzati dai bambini e la targa in memoria di Alberto, si è conclusa con  l'intitolazione del plesso Colombo alla memoria di Alberto Vallefuoco. Presente all'iniziativa anche il papà di Alberto, Bruno, che nell'occasione dichiarò:  "per me è stata una giornata ricca di emozioni. Il vero senso della memoria è prendersi un impegno affinché non vi siano più morti innocenti, mafia, camorra e corruzione e affinché il nostro Paese possa veramente cambiare. Guardando negli occhi di questi ragazzi, che da stamattina insieme ai loro docenti hanno preso questo impegno, la mia speranza si sta trasformando in certezza".

Il 23 luglio 2020 si è tenuta una gara di ciclocross presso i terreni siti sul bene confiscato gestito dalla Cooperativa ARS, a loro dedicata. Per un elenco delle pubblicazioni in cui viene ripresa la vicenda di Alberto, Rosario e Salvatore si vedano i testi di Bruno De Stefano "I Boss della Camorra", edito da Newton Compton nel 2011; "Italia giallo e nera" di Sabrina Ramacci ed Emanuele Boccianti, pubblicato da Newton Compton nel 2013; "I bambini osservano le giostre dei grandi" di Giuseppe Marotta, edito da Mauri Spagnol nel 2012; il "Dizionario Enciclopedico delle Mafie in Italia, apparso per Castelvecchi nel 2013.

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