La formazione delle operatrici e degli operatori dei Punti Lettura con i familiari delle vittime innocenti

Formazione

Da oggi le operatrici e gli operatori di Semi di Storie cominciano un nuovo ciclo di formazioni mensili, attraverso un modo nuovo di raccontarsi e raccontare ciò che è accaduto sui nostri territori.

La rete dei Punti Lettura della Regione Campania – spazi educativi specificamente allestiti e dotati di libri per le bambine e i bambini fino a sei anni di età e creati in biblioteche, istituti scolastici, sedi di organizzazioni del Terzo settore e in beni confiscati alla criminalità organizzata – offre attività educative e culturali per contrastare la povertà educativa e promuovere la legalità.

Proprio per questo, ciascuno degli 8 Punti Lettura ad oggi esistenti – e tutti gli altri che nasceranno a breve – è stato intitolato alla memoria di una vittima innocente della criminalità, dando il senso giusto di luogo di speranza e di impegno civile.

Dal Punto Lettura di Morra De Sanctis, che ricorda Gianni Romano, vittima innocente della criminalità, a quello di Casal di Principe è dedicato a Paolo Coviello, vittima della camorra, ogni spazio di lettura ripercorre, con una targa e con preziosi momenti di condivisione, la storia di cui esso stesso è intriso.

Ogni mese, quindi, e per ogni giornata di formazione delle operatrici e degli operatori dei Punti Lettura, è previsto un 𝐦𝐨𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐭𝐞𝐬𝐭𝐢𝐦𝐨𝐧𝐢𝐚𝐧𝐳𝐚 𝐝𝐚 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐞 𝐝𝐞𝐢 𝐟𝐚𝐦𝐢𝐥𝐢𝐚𝐫𝐢 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐯𝐢𝐭𝐭𝐢𝐦𝐞 𝐢𝐧𝐧𝐨𝐜𝐞𝐧𝐭𝐢.

Testimonianze che offriranno un’occasione di ascolto, contribuendo a mantenere viva la memoria e a sensibilizzare la comunità sull’importanza della legalità e della giustizia.
In questo modo, i Punti Lettura non solo promuovono la lettura di comunità, ma diventano anche simboli di resistenza e di speranza, dando prova dell’impegno della Fondazione Pol.i.s. nel contrastare la criminalità e nel sostenere le vittime innocenti e le loro famiglie.

Oggi, durante la 𝐠𝐢𝐨𝐫𝐧𝐚𝐭𝐚 𝐝𝐢 𝐟𝐨𝐫𝐦𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐚𝐥 𝐏𝐮𝐧𝐭𝐨 𝐋𝐞𝐭𝐭𝐮𝐫𝐚 𝐝𝐢 𝐏𝐢𝐚𝐳𝐳𝐚 𝐎𝐭𝐭𝐨𝐜𝐚𝐥𝐥𝐢, 𝐚 𝐍𝐚𝐩𝐨𝐥𝐢, abbiamo avuto la fortuna di incontrare Stefania Pinto, sorella di Ornella, vittima nel 2021 di femminicidio.

Non si ha voglia di cultura del cambiamento”, ci dice Stefania a margine del racconto atroce che fa dell’omicidio di Ornella.

Un momento prezioso, di riflessione e commozione, da cui emerge un obiettivo imprescindibile: di quel cambiamento, urgente e necessario, ci dobbiamo fare assoluti artefici.

Back to top