
Le attività della Fondazione Pol.i.s. presso i Tavoli Istituzionali dedicati ai beni confiscati alla criminalità organizzata.
COMITATO CONSULTIVO DI INDIRIZZO
DELL'AGENZIA NAZIONALE PER L’AMMINISTRAZIONE E LA DESTINAZIONE
DEI BENI SEQUESTRATI E CONFISCATI
Il Comitato consultivo è previsto dall'art. 111 del D. Lgs. n. 159/2011 e s.m.i. (Codice Antimafia) e rappresenta uno degli organi dell'ANBSC.
Ha lo scopo di recepire le istanze promosse dai suoi partecipanti e di rendere noto agli stessi i progetti e le attività poste in essere dall'ANBSC.
Nelle scorse riunioni è stata sottolineata l'importanza di incentivare l'attività dei Nuclei di Supporto istituiti presso le Prefetture penalizzata dalle difficoltà riscontrate nel reperimento delle informazioni circa lo stato dei beni confiscati, aspetto particolarmente rilevante per lo svolgimento delle attività di monitoraggio sul corretto utilizzo dei beni trasferiti agli enti locali.
Al fine di colmare questo deficit informativo che, insieme ad una scarsa conoscenza delle possibili fonti di finanziamento, influisce negativamente su un effettivo ed efficace riutilizzo dei beni in favore delle collettività, l’Agenzia ha avviato un lavoro coordinato con i Nuclei di Supporto, con l'intento di mappare i cespiti già consegnati, evidenziando le cause di mancato utilizzo da parte dei destinatari e nello stesso tempo fornendo loro sostegno per possibili soluzioni.
Quanto alle aziende sequestrate e confiscate, a seguito di una ricognizione circa la consistenza e l’operatività delle stesse, è stato rappresentato ai Prefetti di valutare, qualora riscontrino realtà economiche che evidenzino severe criticità di gestione, l’attivazione del Tavolo provinciale permanente, previsto ai sensi dell’art. 41 ter del Codice Antimafia, con il precipuo scopo di promuovere lo scambio di informazioni tra le istituzioni e gli operatori economici del territorio e di favorire la continuazione dell’attività produttiva e salvaguardare i livelli occupazionali.
Nel corso dell’ultima riunione tenuta il 22.01.2025, il cui resoconto è stato trasmesso agli uffici regionali competenti in data 14.02.2025, quale rappresentante in seno al Comitato di tutte le Regioni d’Italia, giusta designazione dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome, è stata evidenziata, proprio a garanzia della Regione Campania e di tutte la altre Regioni, la necessità di addivenire ad una più puntuale attuazione di quanto previsto dall'art. 111 del D. Lgs. n. 159/2011 e s.m.i., che, istituendo il Comitato Consultivo, lo identifica quale uno degli organi dell’Agenzia cui è demandato il compito specifico di recepire le istanze promosse dai suoi partecipanti e di rendere noto agli stessi i progetti e le attività poste in essere dall'ANBSC.
E’ stata, altresì, evidenziata l’opportunità di una maggiore frequenza, almeno trimestrale, delle riunioni del Comitato.
Infine, è stato rinvolto l’invito all’ANBSC, quale autorevole componente del Tavolo di indirizzo e verifica istituito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento per le politiche di coesione - che costituisce il presidio nazionale di indirizzo e accompagnamento con funzioni di programmazione, supporto all’attuazione e sorveglianza sull’avanzamento della Strategia, a richiedere un urgente aggiornamento sulle attività del tavolo che non si riunisce ormai da moltissimo tempo.
La progettualità futura dovrebbe guardare alla soluzione delle suddette criticità, che rappresentano ostacoli concreti all'attuazione delle politiche di valorizzazione dei patrimoni confiscati alla criminalità organizzata.
L'individuazione di percorsi facilitati di risoluzione delle problematiche che nella maggior parte dei casi affliggono i beni confiscati dovrebbe essere senza dubbio uno degli elementi su cui puntare nella futura programmazione.
STRATEGIA NAZIONALE PER LA VALORIZZAZIONE DEI BENI CONFISCATI ATTRAVERSO LE POLITICHE DI COESIONE
TAVOLO DI INDIRIZZO E VERIFICA
Il Tavolo è istituito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento per le politiche di coesione - e costituisce il presidio nazionale di indirizzo e accompagnamento con funzioni di programmazione, supporto all’attuazione e sorveglianza sull’avanzamento della Strategia, così come specificatamente individuate al paragrafo 3.1 della Strategia. Il Tavolo è composto dall’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata e dal Dipartimento per le politiche di coesione - Nucleo di valutazione e analisi per la programmazione, che lo co-presiedono, dal Ministero dell’interno, dal Ministero dell’economia e delle finanze - Ragioneria generale dello Stato - Ispettorato generale per i rapporti con l’Unione europea, dall’Agenzia per la coesione territoriale - Nucleo di verifica e controllo.
Nell’ambito del Tavolo la Regione Campania e la Regione Toscana sono rispettivamente rappresentanti delle Regioni del Centro Sud e del Centro Nord.
Nelle ultime riunioni del tavolo si è posta particolare attenzione ai beni che, per dimensione, valore simbolico, storia criminale, sostenibilità e prospettive occupazionali e di sviluppo, meriterebbero una riflessione ampia, finalizzata ad una vera e propria “adozione nazionale” degli stessi, che potrebbero diventare veri e propri “progetti pilota”.
Occorre, tuttavia, rilevare che nel corso del 2024 vi è stata una sola convocazione del Tavolo.
Come già precedentemente sottolineato, sarebbe importante evidenziare, nella progettualità futura, la valorizzazione di progetti di filiera, sia regionali che nazionali, che potrebbero coinvolgere, a titolo esemplificativo, i beni culturali e ambientali, come per noi il Castello Mediceo, i beni agricoli/rurali/agrituristici come per noi il complesso La Balzana.
Alla luce del mancato accoglimento delle già formulate istanze, si ritiene di dover ribadire l’esigenza di guardare ai beni sequestrati e confiscati come “bene” nel senso autentico del termine, inteso come patrimonio comune e risorsa inestimabile da valorizzare in pieno per il benessere della collettività. Per questo, bisogna assumere una visione “orizzontale” del bene, meglio ancora comunitaria. Tutti dobbiamo ritenerci responsabili del successo nel riutilizzo o del suo fallimento. In quest'ottica, il “Tavolo di Indirizzo e Verifica” e i “Gruppi di Lavoro Regionali Permanenti” potrebbero assolvere al compito di “presa in carico” comunitaria del bene, soprattutto per quelli che rivestono carattere di particolare significato (per dimensione, valore simbolico, storia criminale, sostenibilità e prospettive occupazionali e di sviluppo).
In tale ottica, bisogna riempire ulteriormente di senso il concetto della “piena restituzione alla collettività” e aggiungere indicatori diversi di misurazione dei risultati. Non basta “contare” quanti beni sono stati realmente riutilizzati. E’ necessario capire quale incidenza abbia il riuso dei beni confiscati sull’innalzamento della qualità della vita, in termini di occupazione, creazione di beni e servizi, animazione territoriale. Andrebbe valutato qual è l’impatto del riutilizzo dei beni confiscati, inteso come produzione di beni e servizi sull’economia territoriale, sulla ricchezza complessiva prodotta, sia in termini di produttività che di sviluppo sociale.
A tal fine, oltre che sull’Agenzia Nazionale, l’attenzione andrebbe concentrata anche sull’intera filiera di interesse dei beni confiscati. Sarebbe utile disegnare una road map del buon riuso, che parta dalla fase di sequestro e arrivi al concreto riutilizzo, passando, quindi, per la fase di amministrazione giudiziaria, di confisca definitiva e di assegnazione dei beni. In questo modo si valorizzerebbero i casi esemplari rendendoli prototipali per analoghe esperienze attraverso la valutazione degli elementi che hanno contribuito al loro successo, sia in termini individuali che di filiera.
Inoltre, sarebbe importante:
- prevedere studi di fattibilità e una migliore caratterizzazione dei finanziamenti, attraverso una corsia preferenziale e meccanismi di premialità per quei progetti che in maniera diretta e indiretta abbiano ricadute sul riuso di un bene confiscato;
- giungere ad una migliore e concreta utilizzazione del Fondo Unico Giustizia;
- valorizzare tutte quelle esperienze di affiancamento nella gestione dei patrimoni confiscati, particolarmente attive nei singoli contesti territoriali. Sarebbe al riguardo utile qualificare il ruolo degli Enti che favoriscono il riuso dei beni confiscati, anche rispetto alla predisposizione di adeguati progetti, pur non essendo direttamente impegnati nella gestione degli stessi.
GRUPPO TECNICO POLITICHE PER LA SICUREZZA
La Regione Campania ricopre dal 2019 il ruolo di soggetto coordinatore del Gruppo di lavoro presso la Conferenza delle Regioni perseguendo l’obiettivo di incentivare, garantire e facilitare l’interlocuzione istituzionale tra tutte le Regioni coinvolte sul tema della valorizzazione dei patrimoni confiscati alla criminalità organizzata.
Pur dovendo rilevare che nel corso del 2024 non vi sono state riunioni, si evidenzia che nelle precedenti riunioni, come da verbali di resoconto inviati ai competenti uffici regionali, è stata in particolar modo evidenziata la necessità di valorizzare il ruolo delle Regioni, al fine di giungere, nel più breve tempo possibile, ad una armonizzazione legislativa regionale che possa garantire un omogeneo intervento delle Regioni per una effettiva e concreta valorizzazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata e, in particolare, dei beni aziendali, che in questa fase necessitano della creazione di una rete territoriale che renda possibile il loro pieno recupero e la loro reimmissione nell’economia legale.
Come già evidenziato nel corso delle riunioni del 2021 è stata prevista l’attivazione di un tavolo di confronto tra l’Agenzia Nazionale dei Beni Sequestrati e Confiscati e il Coordinamento delle Commissioni e degli Osservatori regionali antimafia e della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee Legislative delle Regioni e delle Province Autonome, anche per la predisposizione di una campagna di comunicazione, da declinare in tutti i singoli territori regionali e rivolta ai cittadini, al fine della loro sensibilizzazione sul tema del recupero sociale dei beni confiscati alla criminalità organizzata.
Per il futuro, sarebbe auspicabile la prosecuzione dell'attività svolta dalla Fondazione in seno al sopracitato tavolo, con l'obiettivo di promuovere il confronto costante tra i soggetti coinvolti nella filiera del riuso e della valorizzazione dei beni confiscati, di farsi soggetto garante e promotore del dialogo tra le Regioni ed il Tavolo di indirizzo e verifica della Strategia nazionale per la valorizzazione dei beni confiscati.
TAVOLO PROVINCIALE PERMANENTE
DELLE AZIENDE SEQUESTRATE E CONFISCATE
ISTITUITO PRESSO LA PREFETTURA DI CASERTA
Il 23 giugno 2022 si è tenuta presso la Prefettura di Caserta la prima riunione del Tavolo provinciale permanente per le aziende sequestrate e confiscate previsto dall'art. 41 ter del Codice Antimafia, istituito con decreto del Prefetto di Caserta del 5 maggio 2022, del quale la Regione Campania è componente unitamente al Prefetto di Caserta, al Presidente del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ed a rappresentanti dell'ANBSC, del Ministero dello Sviluppo Economico, dell'Ispettorato Territoriale del Lavoro, della Camera di Commercio, di Confindustria, Confcommercio, Confesercenti, Coldiretti, Confagricoltura e delle associazioni sindacali CIGL,CISL e UIL.
Come ribadito nella successiva riunione tenutasi il 7 marzo 2023, il Tavolo ha lo scopo di favorire la continuazione dell'attività produttiva e salvaguardare i livelli occupazionali delle aziende oggetto dei provvedimenti ablativi e costituisce un ulteriore strumento per valorizzare ed incentivare il riutilizzo dei beni e delle aziende sequestrate e confiscate.
L’attività del Tavolo è rivolta alla risoluzione delle problematiche relative alla gestione delle aziende confiscate ed alla facilitazione delle interlocuzioni tra i soggetti coinvolti nei processi finalizzati alla prosecuzione dell’attività delle imprese.