
Data dell'accaduto: 06/01/1984
Data di morte: 11/01/1984
Luogo dell'accaduto: Pomigliano d'Arco
Luogo di morte: Napoli
Anni: 15
Vittima della criminalità
Breve storia dell'accaduto
Aldo muore in ospedale, poco dopo essere stato colpito alla testa da una proiettile vagante proveniente da un’auto che inseguiva un’altra auto. Quella mattina accompagna lo zio a fare dei servizi, è sul sedile posteriore della macchina quando viene colpito alla tempia da una pallottola. È proprio lo zio a prestare i primi soccorsi al nipote. Viene trasportato prima all’ospedale di Nola e poi trasferito d’urgenza all’ospedale Cardarelli di Napoli, dove si spegne il l’11 gennaio.
Dalle indagini è emerso che c’era una sola persona alla guida dell’auto che ha sparato. Le dinamiche non sono ancora chiare, pare si sia trattato di un agguato camorristico. La morte ingiusta di un ragazzo innocente di 15 anni ha scosso la coscienza di molti.
Il 19 gennaio di quello stesso anno, infatti, si tiene presso la sala A di Castel dell’Ovo il convegno organizzato degli studenti contro la camorra, su «La cultura contro la camorra, lotte, valori, impegni nuovi per la società italiana degli anni 80». La sala è piena di studenti insegnanti e semplici cittadini. È Gianni, compagno di classe di Aldo, studente dell'VIII Liceo Scientifico, che interviene al convegno ricordando Aldo «È stata questa morte che ci ha fatto riflettere. Prima, forse, eravamo indifferenti al problema, oggi ci rendiamo conto che bisogna lottare con intelligenza per ribaltare l’attuale situazione. La morte di uno di noi ci ha fatto capire che la camorra è un problema di tutti, che riguarda anche noi; per questo, domani quando ci sarà il corteo e la manifestazione conclusiva del convegno, noi saremo alla testa della marcia…».
Anche Antonio Bassolino, all’epoca responsabile della Sezione meridionale del PCI e componente della direzione, interviene «Ecco cosa sono oggi la camorra e la mafia,uccide non solo il magistrato o l’uomo politico, ma un intellettuale come Fava per le sue idee (perché le idee hanno una grande forza materiale), oppure un innocente giovane di 15 anni in un qualunque giorno, in una qualunque strada di Pomigliano. La mafia e la camorra attentano alla vita di tutti, esprime una cultura della violenza, della morte.»