Giuseppe Diana

Don Giuseppe Diana

Data dell'accaduto: 19-03-1994

Luogo di morte: CASAL DI PRINCIPE (CE)

Anni: 36

Vittima della criminalità organizzata 

Breve storia dell'accaduto:

Giuseppe Diana nasce a Casal di Principe da una famiglia di proprietari terrieri. Nel 1968 entra in seminario e successivamente intraprende gli studi teologici nel seminario di Posillipo, sede della Pontificia facoltà di Teologia dell'Italia Meridionale, dove si laurea. Nel marzo 1982 è ordinato sacerdote e diventa assistente ecclesiastico del Gruppo Scout di Aversa. Dal 1989 diventa parroco della parrocchia di San Nicola di Bari in Casal di Principe, suo paese natio. Alle 7.30 del 19 marzo del 1994, giorno del suo onomastico, don Giuseppe Diana viene assassinato nella sacrestia della chiesa di San Nicola di Bari in Casal di Principe, mentre si accinge a celebrare la Santa Messa. Due killer lo affrontano con una pistola calibro 7.65 e i quattro proiettili esplosi vanno tutti a segno: due alla testa, uno in faccia e uno alla mano. Don Peppe muore all'istante.

L'omicidio, di puro stampo camorristico, fece scalpore in tutta Italia.  La domenica successiva alla morte di Don Diana, Papa Giovanni Paolo II, durante l'Angelus, ricorda la lotta contro la criminalità ed il sacrificio di don Peppe e invita tutti i fedeli a pregare affinché la sua morte non sia vana. Don Peppe visse negli anni del dominio assoluto della camorra casalese.. Il barbaro omicidio, secondo gli atti processuali, maturò in un momento di crisi della camorra casalese. In quel periodo, una fazione ordinò l'omicidio di don Peppe, personaggio molto esposto sul fronte antimafia, per far intervenire la repressione dello Stato contro la banda che ormai aveva vinto la guerra per il controllo del territorio.

Per l'uccisione di don Giuseppe Diana, il 4 marzo 2004, la Corte di Cassazione condanna all'ergastolo Mario Santoro e Francesco Piacenti come coautori dell'omicidio, e riconosce come autore materiale il boss Giuseppe Quadrano, divenuto collaboratore di giustizia, condannandolo a 14 anni di reclusione; decisiva, per le indagini, la testimonianza di Augusto Di Meo, fotografo, amico di Don Diana, che si trovava in chiesa la mattina dell'omicidio. 

Numerose le iniziative e le celebrazioni che si svolgono negli anni in memoria del parroco casalese. 

 Nel 2004 il Comune di Orta di Atella ha intitolato l'aula consiliare cittadina al coraggioso sacerdote.

Nel 2005 viene inaugurata a Casale "Casa don Diana", struttura sorta in un bene confiscato alla famiglia Coppola. Nel bene era sorto un centro di pronta e temporanea accoglienza per minori in affido e per il suo pieno recupero ed utilizzo, nel 2014, è stato avviato un bando.

 Il Comitato don Peppe Diana, Libera e altri soggetti istituzionali hanno tracciato il percorso affinché nel settembre 2011 venisse costituita la prima Cooperativa Libera-Terra sui terreni confiscati ai casalesi.

 La cooperativa "Le Terre di don Peppe Diana – Libera-Terra", costituita con bando pubblico, produce la mozzarella della legalità. 

 La 23° tappa del festival dell'Impegno civile, nel 2013, viene interamente dedicata alla memoria di don Peppe Diana. Nell'occasione viene annunciata la consegna della laurea in Teologia biblica riconosciuta "post mortem" dalla facoltà teologica dell'Italia meridionale a don Diana, che era arrivato quasi alla fine dei suoi studi teologici.

 Nel luglio 2013 l'aula consiliare del Comune di Casal di Principe viene intitolata a don Giuseppe. A scoprire la targa commemorativa è la madre del religioso Iolanda Di Tella. Sempre nel settembre 2013 il Comune di Caserta ha dedicato uno slargo alla memoria di Don Peppe.

 Il 22 dicembre 2013 viene inaugurato a Casal di Principe lo "Sportello informativo e di segretariato sociale per gli immigrati don Peppe Diana", nell'ambito del progetto Akwaba, promosso dalla Caritas diocesana di Aversa e dall'associazione di volontariato Dadaa Ghezo.

 Nel 2014 la Diocesi di Aversa ha avviato una ricostruzione attenta della vita di don Diana per sostenere la proposta di beatificazione.

 Il 17 marzo 2014 viene presentata in anteprima alla Camera la fiction su don Peppe Diana interpretata da Alessandro Preziosi. Organizzatrice di questa proiezione è la presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi. La miniserie si intitola "Per Amore del mio Popolo" e riprende il titolo di un documento che il parroco aveva scritto e che era stato letto la notte di Natale del 1991 in tutte le chiese di Casale.

 Il 19 marzo 2014, in occasione del ventennale dell'omicidio, a Casal di Principe è stata dedicata tutta la giornata alla commemorazione di don Diana.

 Nel gennaio 2015 l'ex magistrato Michele Del Gaudio, a margine di una iniziativa dell'associazione Libera svoltasi a Torre Annunziata, lancia un appello a Papa Francesco, affinché don Peppe Diana sia annoverato tra i martiri della giustizia.

 Nella casa che fu di Don Peppe Diana è stata organizzata, da aprile ad ottobre 2015, una mostra d'arte "La luce che vince l'ombra. Gli Uffizi a Casal di Principe", con l'esposizione di otto capolavori della Galleria Nazionale degli Uffizi, nell'ambito del progetto R_Rinascita, nella quale hanno svolto il ruolo di guide d'eccezione ragazzi e ragazze di Casal di Principe, quali ambasciatori della Rinascita.

 In occasione del 22esimo anniversario del barbaro omicidio, nel mese di marzo 2016, don Luigi Ciotti, il presidente dell'associazione Libera, ha chiuso le manifestazioni promosse per ricordare la figura di don Giuseppe Diana. Don Ciotti ha fatto tappa a  "Casa don Diana", in via Urano, lo stesso luogo dove è stata organizzata l'esposizione di opere degli Uffizi di Firenze, per inaugurare la mostra #Noninvano, promossa dalla Fondazione Polis della Regione Campania, dedicata alle vittime innocenti della criminalità.

 

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