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Paolino Avella

Paolino Avella

Data dell'accaduto: 05/04/2003

Luogo dell'accaduto: San Sebastiano al Vesuvio

Vittima della criminalità comune

Breve storia dell'accaduto

Il 5 aprile del 2003, a San Sebastiano al Vesuvio (NA), il giovane Paolino Avella perde la vita a pochi metri dal Liceo da cui proveniva, nel tentativo di sfuggire ai malviventi che gli volevano sottrarre il ciclomotore. Paolino, nel tentativo di sottrarsi alla rapina, accelera improvvisamente cercando di allontanarsi, forse anche per raggiungere la vicina stazione dei Carabinieri: inizia così un vero e proprio inseguimento. I due malviventi, utilizzando una moto più potente, prima hanno raggiunto e poi affiancato la moto di Paolino, speronandolo. Paolino perde il controllo del motorino e batte contro un albero posto sul marciapiede morendo. Illeso invece l'amico, Andrea Commodo, che viaggiava sul sedile posteriore. 

Paolino Avella avrebbe compiuto 18 anni pochi giorni dopo. Stava aspettando con ansia il 12 aprile, perché in casa avevano organizzato una doppia festa: la sua maggiore età e le nozze d'oro della nonna.

Paolino frequentava la III D del Liceo Scientifico Salvatore Di Giacomo di San Sebastiano al Vesuvio e quando il suo liceo venne ristrutturato, la sua aula, la III D, non fu toccata, rimase tale fino alla maturità dei suoi compagni, con i loro pensieri espressi sulle pareti per il grande amico perduto. 

Complessa la storia giudiziaria che alla fine ha inchiodato alle proprie responsabilità i responsabili della morte del giovane Paolino.

La Corte di Assise stabilisce in primo grado l'assoluzione di Luigi Minichini, uno dei due malviventi autori dell'aggressione. Il giudice decide per l'assoluzione per l'impossibilità di utilizzare nel processo le dichiarazioni di ammissione di colpevolezza rese dal coimputato al Tribunale per i minorenni, dichiarazioni non confermate in aula nel corso del processo al complice maggiorenne. Il complice che all'epoca non aveva ancora compiuto diciotto anni era già stato condannato in via definitiva dal Tribunale per i minorenni.

Questa sentenza d'assoluzione, per i genitori di Paolino e per la comunità tutta legata al sorriso e alla storia di Paolino così brutalmente spezzata, fu un boccone amaro da buttare giù.

La prima sezione della Corte d'Assise d'Appello di Napoli, invece, ribalta il giudizio d'assoluzione di primo grado, condannando a 12 anni Luigi Minichini.    

Con questa sentenza si stabilisce che la morte del ragazzo non fu un incidente stradale, ma la conseguenza di una tragica aggressione.

Il 13 novembre 2012 la 3° Sezione della Corte di Assise di Appello del Tribunale di Napoli (secondo livello) dichiara Luigi Minichini colpevole per l'omicidio di Paolino Avella, condannando l'uomo a 9 anni di reclusione, alla rifusione delle spese legali ed al risarcimento dei danni provocati alle parti civili, oltre all'interdizione dai pubblici uffici. 

Dopo il passaggio in giudicato della condanna, nel giugno 2014 Minichini si rende irreperibile dandosi alla latitanza. I carabinieri lo arresteranno nell'agosto 2014, presso la sua abitazione  a Barra. 

Alfredo Avella organizza ogni anno un premio dedicato alla memoria del figlio. Prima componente del Coordinamento campano dei familiari delle vittime innocenti di criminalità e presidente del Comitato Scientifico della Fondazione Pol.i.s., assume nel 2013 la Presidenza del Coordinamento dei familiari, lasciando la Presidenza del Comitato Scientifico della Fondazione a Geppino Fiorenza.

Il 29 febbraio 2012 va per la prima volta in scena, al Teatro di San Carlo a Napoli, lo spettacolo "Dieci storie proprio così", regia di Emanuela Giordano, promosso dalla Fondazione Polis. Lo spettacolo racconta dieci storie di vittime innocenti di criminalità e dieci storie di riscatto. Tra queste la storia di Paolino. Lo spettacolo -  la memoria e l'impegno della nostra terra -  è andato in scena, nel corso degli anni, in diversi teatri italiani.

Il 23 maggio 2013 viene inaugurata una lapide in memoria di Paolino e di tutte le vittime innocenti della criminalità all'interno del boschetto del rione Gescal di Nola, la Villa comunale in via dei Mille.

Il 21 marzo 2014 l'assessore alle politiche giovanili del comune di San Giorgio a Cremano Michele Carbone annuncia che la web radio comunale, in via di allestimento grazie ad una convenzione con l'ercolanese Radio Siani, sarà dedicata alla memoria di Paolino Avella.

Prende forma così "Radio Paolino", promossa dal Comune di S. Giorgio a Cremano e dal Comune di S. Sebastiano al Vesuvio. Viene bandito un concorso pubblico per individuare giovani tra i 14 e 35 anni che intendono entrare a far parte della redazione della web radio comunale. La web radio rientra nel progetto "Giovani contro la violenza", finanziato dalla Regione Campania (settore politiche giovanili).

Il Centro Polivalente di Pollena Trocchia, divenuto Asilo Comunale, in via Cavour, è dedicato a Paolino Avella; anche la Tendostruttura all'interno del Liceo Scientifico "Salvatore Di Giacomo" a San Sebastiano al Vesuvio è dedicata a Paolino. Una Stele in sua memoria è stata realizzata in via Matteotti, luogo della tragedia.

La Fondazione Polis, in collaborazione con il Coordinamento campano dei familiari delle vittime innocenti della criminalità, ha realizzato un progetto dal titolo "VIVI", con il supporto tecnico e scientifico di Aldo Zappalà di Village doc&film.  

L'intenzione narrativa è quella di "riportare avanti le lancette dell'orologio", raccontare la vita delle tante vittime innocenti della criminalità: le passioni, i desideri, le ambizioni di questi uomini e di queste donne, come se queste vite non fossero state mai spezzate violentemente dalla criminalità organizzata e comune. Tra le vittime ricordate e raccontate anche la storia di Paolino Avella. Un lavoro complicato e delicato di interviste in profondità, realizzate da Veronica Montanino, figlia di Gaetano vittima del dovere, dal quale poi sono stati realizzati i video - documentari e i reading teatrali messi in scena con successo al Museo Pan di Napoli il 23 settembre e il 4 ottobre 2014. 

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